Ex Paissa, emporio drogheria
Lo storico emporio, uno dei più antichi importatori di generi coloniali d'Italia, aperto nel 1884 sotto i portici di piazza san Carlo, ha chiuso nel 2013 dopo 129 anni di attività. Attualmente sbarrata la lunga vetrina, un tempo zeppa di specialità gastronomiche di tutti i generi, con l’insegna che porta il nome che fu degli antichi proprietari che lo resero celebre e poi acronimo di Prodotti Alimentari Italiani Stranieri Società Anonima, azienda che l'ha rilevato in anni passati.
1. Cenni storici
Nel 1877 Giuseppe Rodi chiede l'autorizzazione di "applicare" al fronte del negozio di prodotti locali e esteri altamente selezionati una bella e ampia devanture in noce, conservata ancora oggi.
Dopo pochi anni, nel 1884, l'attività passa ai fratelli Paissa cui deve l'attuale denominazione, diventando uno dei principali importatori di droghe e coloniali di tutta la penisola. Merci già pubblicizzate nelle guide Marzorati Paravia del primo decennio del Novecento, difficilmente reperibili altrove e che valsero alla drogheria il titolo di Fornitore ufficiale dela Real Casa.
Nel 1930 passa poi alla Prodotti Alimentari Italiani Stranieri Società per Azioni che, con le iniziali suona sempre Paissa. E’ stata gastronomia, enoteca, paradiso di delizie da tutto il mondo con una sconfinata selezione di prodotti, dai dolci al caviale, passando per cioccolati e liquori.
Conserva il nome antico e l'attività fino alla chiusura nel 2013, a seguito di una serie di fallimenti e di passaggi societari degli ultimi gestori del marchio.
2. Arredo esterno
L'imponente devanture a monoblocco in noce con insegna e zoccolo in marmo Paonazzo di Limone, incornicia ben undici vetrine e due porte. I montanti, con decorazioni in rame alla base, terminano nella parte alta con mensola a foglia; i due esterni sono più larghi, torniti a lesena, con decorazioni a conchiglia e allori e proseguono in alto con grandi volute che chiudono lateralmente il portainsegna. L'insegna è in marmo con lettere in bronzo. Completa l'arredo esterno la coppia di bacheche-vetrina a pilastro in legno e vetro, con affaccio sul sottoportico.
3. Arredo interno
Il negozio, di ampie dimensioni, ha un vano vendita a piano terreno; a fianco, uno stretto corridoio immette in una saletta laterale con scala a chiocciola che portava agli uffici dell'ammezzato, secondo lo schema tipico degli esercizi commerciali del secondo Ottocento.
La vasta sala vendita era arredata da capienti scaffali e bancone lineari e sobri, dell'ultimo ventennio dell'Ottocento.
Il lampadario centrale esagonale in ottone cromato con inserti in onice e i paramenti interni delle vetrine, presentano decori floreali 1910-20.
L'antica soglia d'ingresso, poi inglobata in una vetrina, reca la sigla del locale in marmi policromi con motivi floreali e geometrici.
Bibliografia
- Job, Andrea - Laureati, Maria Luisa - Ronchetta, Chiara (a cura di), Botteghe e negozi: Torino 1815-1925. Immagine del commercio fra architettura e decorazione, U. Allemandi, Torino 1984 , pp. 105-106
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2001 , n. 83, p. 278, pp. 136-137
- Ronchetta, Chiara, Guida alle botteghe storiche di Torino, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 2005 , n. 14, p. 38
- Negozi e locali storici di Torino, Archivio storico della Città di Torino, Torino 2006 , n. 21, pp. 46-47
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe in Piemonte: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , n. 230, p. 107
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , pp. 134-135
Fonti Archivistiche
- ASCT, Tipi e disegni, 3.163
- Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, Costanzo P./Delpiano P., scheda n. R0081892 e Allegati
Fototeca
Ente Responsabile
- MuseoTorino, 2017