Villa Scott
Progettata da Pietro Fenoglio nel 1902, la villa è caratterizzata da un fantasioso repertorio liberty, pervaso talora da stilemi di matrice neorococò. L'edificio è celebre per essere stato location per alcune varie scene del film Profondo rosso.
Realizzata sullo sfondo scenografico della collina, la villa fu commissionata nel 1902 all’ingegnere Pietro Fenoglio (1865-1927) da Alfonso Scott, consigliere delegato della Società torinese automobili Rapid. I lavori furono svolti in collaborazione con l’ingegnere Gottardo Gussoni (1869-1951), noto per le architetture eseguite anni dopo insieme a Ermanno Vivarelli (1866-1914), come l’edificio ridondante di eclettismo fra le vie Pietro Palmieri, Giacinto Collegno e Duchessa Jolanda. Coeva alla celebre palazzina Fenoglio-La Fleur, la costruzione è decorata da una fantasmagoria floreale che si fonde talora con stilemi di matrice neorococò, repertorio a cui sono dedicati all’interno apparati ornamentali e arredi disegnati dallo stesso Fenoglio. Tripudio dello stile liberty è invece la connotazione estetica delle scuderie, in cui probabilmente la committenza non esitò ad accogliere senza vincoli un gusto che non riscuoteva ancora pieno consenso. Villa Scott può essere infatti annoverata fra le eleganti dimore che la nascente borghesia industriale cittadina commissionò agli albori del Novecento, dimostrando interesse per le tendenze di rinnovamento culturale, senza più prediligere soluzioni stilistiche essenzialmente protese a emulare le residenze nobiliari. Tuttavia, l’edificio, da tempo disabitato, non è rimasto celebre solo per la raffinata interpretazione creativa, ma anche per essere legato al filone dell’esoterismo torinese, avendo offerto il set per diverse scene del celebre thriller Profondo rosso girato da Dario Argento nel 1975.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA SCOTT
Corso Lanza 57
Villa.
L'edificio, attualmente adibito a convitto, in origine villa di civile abitazione è di valore storico-artistico, e costituisce una delle massime testimonianze dell'art nouveau torinese.
Su progetto del 1902 dell'ing. Pietro Fenoglio (1865/1927).
I. CREMONA, 1964; R. BOSSAGLIA, 1966; M. LEVA PISTOI, 1969; R. NELVA, B. SIGNORELLI, 1979.
Tavola: 50
Bibliografia
- Leva Pistoi, Mila, Torino: mezzo secolo di architettura 1865-1915. Dalle suggestioni post-risorgimentali ai fermenti del nuovo secolo, Tipografia torinese, Torino 1969 , pp. 174, 180-190
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 630 Vai alla pagina digitalizzata
- Magnaghi, Agostino - Monge, Mariolina - Re, Luciano, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995 , p. 71
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