Bombardamento 17 agosto 1943
Il 17 agosto 1943 Torino fu bombardata dall’aviazione inglese (RAF). Il bombardamento durò 40 minuti, a seguito del bombardamento si registrarono 5 vittime e 56 feriti. Fu l’ultimo raid dell’aviazione inglese.
Il bombardamento del 17 agosto 1943 fa parte della seconda fase di incursioni che colpì Torino: queste incursioni furono definite «terroristiche». Le azioni notturne erano compiute da grandi formazioni di quadrimotori della RAF che si susseguivano a più ondate, avendo come obiettivo una zona predefinita della città, che colpivano indiscriminatamente. Le bombe dirompenti usate furono di calibro grosso (1.000 libbre) e grossissimo (2.000 e 4.000 libbre) e furono lanciati anche spezzoni incendiari alla termite, le nuove bombe al fosforo e bottiglie e bidoni di benzina al fosforo. Ogni ondata sganciava prima le bombe dirompenti e poi gli ordigni incendiari. Questa tecnica rendeva impossibile l’impiego dei mezzi antincendio durante l’incursione e favoriva lo svilupparsi di incendi di vaste proporzioni. Ai danni degli incendi si sommavano quelli delle esplosioni delle bombe dirompenti, che distruggevano gli edifici e bloccavano i servizi e le comunicazioni (interrotte le strade, i cavi elettrici e telefonici, le tubature del gas e dell’acqua). In questa seconda fase si assistette al primo vero sfollamento dei torinesi. L’impressione generale è che il bombardamento di obiettivi militari o industruiali rientrasse certamente nell’eventualità di ciascuna missione ma, al tempo stesso, che questa eventualità non costituisse lo scopo principale dell’azione. A provarlo è l’enorme quantità di mezzi incendiari fatti cadere a pioggia durante ogni azione, che potevano essere giustificati solo se l’intenzione era quella di terrorizzare, ma che risultavano di scarsa efficacia nei confronti di installazioni considerate in qualche modo strategiche. L’incursione aerea degli inglesi del 17 agosto con centocinquantaquattro aerei di tipo Lancaster, Wellington, Stirling e Halifax, si protrasse dalle 01.13 all’ 01.53. Dai diari di Carlo Chevallard emerge che le zone più colpite furono quella di via Nizza e del Lingotto e la zona Crocetta.
Bibliografia
- Guidi, Guido, Tre bombardamenti ingiustificati, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXVI, n. 8, agosto, 1950, Torino, pp. 25-29 Vai al testo digitalizzato
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- Bonacina, Giorgio, Le bombe dell'Apocalisse, Fabbri, Milano 1973 , p. 89 sgg.
- Boccalatte, Luciano - De Luna, Giovanni - Maida, Bruno (a cura di), Torino in guerra: 1940-1945. Catalogo della mostra, Torino, 5 aprile - 28 maggio 1995, Gribaudo, Torino 1995
- De Luna, Giovanni, I bombardamenti, in Boccalatte, Luciano - De Luna, Giovanni - Maida, Bruno (a cura di), Torino in guerra: 1940-1945. Catalogo della mostra Torino, Mole Antonelliana, 5 aprile - 28 maggio 1995, Gribaudo, Torino 1995, pp. 21-26
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- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
Fonti Archivistiche
- ASCT, fondo Prinotti, cartella 31, fascicolo 11, Diario n° 10, p. 24
Fototeca
Ente Responsabile
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà