Palazzo Gualino
Celebrato dalle riviste specialistiche dell’epoca, il palazzo voluto dal finanziere e mecenate Riccardo Gualino è considerato il manifesto della nascente cultura razionalista in Italia.
Nel 1928, sui terreni precedentemente occupati dalla villa Gallenga (di cui rimane parte degli edifici di servizio e d’affitto), inizia la costruzione del palazzo per uffici delle imprese Gualino. Il progetto di quello che sarà definito come uno dei più chiari manifesti del razionalismo italiano è affidato agli architetti Gino Levi Montalcini (1902-1974) e Giuseppe Pagano Pogatschnig (1896-1945), che realizzano un edificio dalla facciata simmetrica e gerarchizzato nei diversi fronti su strada (sette piani sul fronte principale, corso Vittorio, cinque su via della Rocca). L’obiettivo è la realizzazione di un'architettura moderna utilitaria e antimonumentale, da raggiungere tramite un procedimento di semplificazione formale e la ricerca di attente soluzioni tecniche e funzionali.
Struttura in cemento armato, facciate intonacate nei colori giallo chiaro e verde acqua, il palazzo per uffici introduce nell’architettura torinese innovazioni tipologiche e tecniche: dagli uffici presidenziali all’ultimo piano che si aprono su una veranda affacciata sul parco del Valentino, alla copertura piana, alla conformazione interna degli spazi e alla loro distribuzione, fino alla forma delle finestre, all’impiego di materiali industriali inediti, alla progettazione di tutti gli arredi.
Il palazzo, costruito per gli uffici del Gruppo Gualino che vi hanno sede fino al 1932, negli anni Cinquanta è centro direzionale della famiglia Agnelli, nel 1988 passa in proprietà al Comune di Torino e viene utilizzato per uffici della Città; viene ceduto nel 2008 al Fondo Città di Torino che lo cede a sua volta a una società che fallisce. Nel 2016 viene acquistato dal gruppo Ipi e, dopo un intervento di restauro e riqualificazione firmato dallo studio di architettura Baietto-Battiato-Bianco, concluso nel 2019, assume la denominazione di Palazzo Novecento con destinazione prevalentemente residenziale.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
PALAZZO GUALINO, OGGI UFFICI MUNICIPALI
Corso Vittorio Emanuele II 8
Palazzo per uffici.
Edificio di valore storico-artistico e documentario, significativo esempio di moderna tipologia direzionale, riconosciuto dalla critica di architettura tra le prime realizzazioni del razionalismo italiano, integralmente conservato anche negli interni e nelle finiture.
Realizzato nel 1928 su progetto di Giuseppe Pagano Pogatschnig e Gino Levi Montalcini.
"La Casa Bella", 1930, n. 8; "Domus", 1930, n. 6; AA.VV., Guida, 1982, pp. 95-96.
Tavola: 49
Bibliografia
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