Chiesa di Sant'Agostino
La chiesa fu dedicata a Sant'Agostino soltanto nel 1551, quando fu ceduta ai padri Agostiniani scalzi. Prima di questa data era intitolata ai santi Filippo e Giacomo ed era già attestata in un diploma dell'imperatore Enrico III del 1047.
Bombardamenti
La Chiesa di Sant'Agostino, nel corso delle incursioni aeree del 18 dicembre 1942 e del 13 luglio 1943, subì danni provocati da spezzoni e lo scoprimento del tetto e degli infissi. Altri danni furono arrecati ai soffitti. La Casa Parrocchiale, adiacente alla Chiesa e con fronte su via Santa Chiara, fu colpita dai bombardamenti dell'8 dicembre 1942 e riportò i seguenti danni: parziale crollo di plafoni, sveltamento del tetto e degli infissi. Già nel giugno del 1944 risultano eseguite parziali opere di ripristino.
La chiesa
Nella chiesa è conservato un affresco votivo del primo quarto del secolo XVI raffigurante una Madonna e un angelo. Poiché lo sguardo delle due figure è rivolto verso il basso, è supponibile che nella parte non più leggibile fosse raffigurato il Bambino. Si tratterebbe quindi di un'Adorazione; sullo sfondo, dietro le due figure, si intravede un palazzo non identificabile. Per quanto riguarda l'attribuzione, si è supposto fosse opera di Martino Spanzotti.
L'affresco fu rinvenuto nel 1716 durante i lavori di costruzione degli edifici conventuali; staccato, fu dapprima collocato presso l'altare maggiore e in seguito, nel 1861, spostato al secondo altare a sinistra, dove si trova ancora oggi.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CHIESA DI S. AGOSTINO E CONSERVATORIO DEL SS. ROSARIO
Via S. Chiara, Via S. Agostino, Via delle Orfane
Complesso di chiesa e convento.
Complesso di edifici religiosi di valore storico-artistico. Contribuiscono alla caratterizzazione dell'ambiente della zona nord occidentale della Città Vecchia. L'assetto seicentesco della chiesa a tre navate e del chiostro quadrato, con porticati sui quattro lati, è documentato dalla carta di Torino del Cap. Morello del 1656. Nel Settecento vennero realizzati nuovi corpi conventuali su Via S. Chiara e su Via delle Orfane; tale fabbricato divenne poi Conservatorio del SS. Rosario; recentemente è stato ristrutturato ad uffici per il tribunale. La chiesa è stata molto rimaneggiata tra Otto e Novecento ed il chiostro è quasi del tutto scomparso.
L. TAMBURINI, s.d., pp. 24 sgg.; ISTITUTO DI ARCHITETTURA TECNICA, 1968, vol. II, p. 180, vol. 1, p. 934; BR, M.scritti Militari., 178, foll. 15v, 16r.
Tavola: 41
Bibliografia
- Guidi, Guido, Le chiese di Torino danneggiate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 8, agosto, 1949, Torino, pp. 9-15 Vai al testo digitalizzato
- Tamburini, Luciano, Le chiese di Torino: dal Rinascimento al Barocco, Le Bouquiniste, Torino 1968 , pp. 24 - 28
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 288 Vai alla pagina digitalizzata
- Bonardi, Maria Teresa, Dai catasti al tessuto urbano, in Comba, Rinaldo - Roccia, Rosanna (a cura di), Torino fra Medioevo e Rinascimento. Dai catasti al paesaggio urbano e rurale, Archivio Storico della Città di Torino, Torino 1993, pp. 55-142
- Lodari, Renata (a cura di), Atlante dei giardini del Piemonte, Libreria geografica, Novara 2017 , p.171
Fonti Archivistiche
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 15, cart. 1, fasc. 15
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- Mostra Torino: storia di una città
- Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà