Scheda: Oggetto - Tipo: Oggetto storico-artistico

Luci d’Artista Mario Molinari “Concerto di parole”

L’opera Concerto di parole di Mario Molinari fa parte delle Luci d’Artista dal 1998. Gigantesche sculture astratte, realizzate in polistirolo espanso, verniciate a vivaci colori e illuminate da potenti fari, sembrano voler irrompere nel buio della notte. Massicce d’aspetto, ma in realtà leggere, sono composte da cilindri, parallelepipedi e altre figure solide.


PIAZZA POLONIA 0/A

Realizzazione: 1998
Nell’edizione di Luci d’Artista 1998/1999 si trova in piazza e via Madama Cristina. Le sculture sono collocate in parte sulle tettoie del mercato coperto e in parte (gli elementi cosiddetti "omini") appese a mezz’aria per un tratto di via Madama Cristina, da corso Vittorio Emanuele II a corso Marconi.

Data di riferimento: 1999
Nell’edizione di Luci d’Artista 1999/2000 è in via Chiesa della Salute

Data di riferimento: 2000
Nell’edizione di Luci d’Artista 2000/2001 e 2001/2002 è collocata in piazza Galimberti.

Data di riferimento: 2002
Nel 2002/2003 è trasferita a Sestriere (TO)

Data di riferimento: 2003
Nel 2003/2004 è a Pragelato (TO).

Data di riferimento: 2004
Nel 2004/2005 è a Chieri (TO).

Data di riferimento: 2005
Nelle edizioni di Luci d’Artista dal 2005/2006 al 2008/2009 è collocata in viale I maggio. L’installazione è composta da quattro composizioni di solidi che occupano quasi completamente il ponte che collega le due aree dei Giardini Reali.

Data di riferimento: 2010
Nell’edizione di Luci d’Artista 2010/2011 è in viale I maggio.

Data di riferimento: 2011
dal 2011 al 2016 sembra non essere esposta

Data di riferimento: 2017
Nell’edizione di Luci d’Artista 2017/2018 e 2018/2019 è in viale dei Partigiani – Giardini Reali – sopra le arcate.

Data di riferimento: 2019
In restauro

Data di riferimento: 2020
Nell'edizione 2020/2021 in nuovo allestimento – in prossimità dell’Ospedale Regina Margherita – piazza Polonia, all’altezza dell’uscita del sottopasso di corso Spezia (Circoscrizione 8)

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  • arte urbana

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  • Luci d'Artista

01. Concerto di parole

"Concerto di parole" è un’installazione composta da quattro blocchi di solidi geometrici in polistirolo espanso che, colorati con accese tonalità, cambiano aspetto con l’illuminazione notturna. Il linguaggio di Molinari ha i suoi riferimenti storici nel concretismo geometrico per il rigore delle astrazioni e nella seconda fase del futurismo per la concezione ludica delle sue costruzioni, si pensi a Depero. L’artista, soprannominato “lo scultore del colore”, ha realizzato una serie di forme geometriche, talvolta composte in modo antropomorfo, che ricordano il “balletto meccanico” e che creano grandi composizioni scultoree un po’ totem e un po’ giocattoli surreali. L’opera è stata commissionato in occasione della prima edizione di Luci d’Artista (1998/1999) per l’area di San Salvario, quartiere dove risiedeva l’artista. Sono seguiti gli allestimenti in via Chiesa della Salute (edizione 1999/2000) e in piazza Galimberti (2000/2001), tutti luoghi caratterizzati da una dimensione sociale in profondo mutamento. Molinari non voleva, infatti, che le sue opere fossero esposte nel centro cittadino, negli spazi del terziario e delle attività commerciali più prestigiose perché, secondo lo scultore, l’arte doveva essere qualcosa di immediatamente comprensibile e facile per tutti; doveva quindi inserirsi in contesti urbani forse meno autorevoli, ma in cui le opere avrebbero potuto favorire le relazioni sociali e gli scambi interculturali.

L’ultima collocazione dell’opera, prima del suo rifacimento (2020), è stata Viale dei Partigiani ai Giardini Reali (sopra le arcate) per l’edizione 2018/2019 di Luci d'Artista. Nel 2020, restaurata, l'opera è stata collocata in piazza Polonia, nei pressi dell'Ospedale Regina Margherita.

02. Luci d’Artista

Luci d’Artista è una manifestazione nata nel 1998 da un progetto di illuminazione pubblica realizzata in occasione delle festività natalizie. In seguito al successo ottenuto nel 1997 con il Presepe di Emanuele Luzzati in piazza Carlo Felice, la Città di Torino ha esteso l’iniziativa a diverse piazze e vie del capoluogo subalpino. Sono stati invitati artisti italiani e stranieri per interpretare le illuminazioni non come semplici decorazioni ma come opere d'arte, dando vita a un grande evento culturale, a un percorso espositivo d’arte contemporanea che, con l’impiego della luce, coniuga arte a paesaggio urbano e favorisce l’incontro tra il grande pubblico e la creazione artistica. La rassegna è in continua evoluzione: aumenta il numero degli artisti coinvolti, cambiano le vie e le piazze che ospitano le opere per creare uno spettacolo sempre nuovo e diverso di illuminazione scenografica della città.

03. Mario Molinari (Coazze, Torino, 1930 – Torino, 2000)

“Ha iniziato la sua attività artistica come autodidatta negli anni cinquanta, quando dirigeva le Cartiere di Coazze. Le prime fonti di ispirazione di Molinari fanno capo alle sculture dell’Africa e dell’Oceania, in opere realizzate in lamine di rame saldato che evidenziano l’interessa per Pablo Picasso e David Smith. Negli anni sessanta passa alla scuola di Pontecorvo, come protagonista di quelle tendenze artistiche surreali e fantastiche che a Torino, nello stesso periodo, hanno trovato fertile terreno di sviluppo e che sono confluite nel gruppo e che sono confluite nel gruppo “Surfanta”, di cui Molinari ha fatto parte. Tra primitivismo e neocostruttivismo, ha lavorato il rame, il plexigas, e il legno policromo, materiale, quest’ultimo, privilegiato nella produzione della piena maturità. Tra le mostre di maggior rilievo, si segnalano quelle allestite presso la Galleria Gian Ferrari di Milano (1967 e 1970), alla Fondation Veranneman in Belgio (1979), presso la Galerie d’Ent di Amsterdam (1988). Tra le più recenti esposizioni dedicate alla sua opera, si segnalano quelle presentate all’Imbiancheria del Vairo di Chieri, nel 2000, e alla Tour Fromage di Aosta l’anno successivo. Del 2004 è una retrospettiva dedicatagli dalla Fondazione Peano di Cuneo” (1). La produzione più nota è costituita da interventi scultorei scenografici all’aperto; alcune delle sue opere monumentali permanenti si trovano, per esempio, presso la Chiesa del Frais (Chiomonte), in piazza Garambois (Oulx), al porto di Brugge (Belgio), presso l'Ospedale Mauriziano (Torino), nei parchi d’Abruzzo, del Cilento, del Vesuvio. A Chieri presso l'Imbiancheria del Vajro, nel settembre 2002, è stata dedicata a Molinari una retrospettiva promossa dalla Regione Piemonte e organizzata dall'Associazione Piemontese Arte a cura di Guido Curto. In via Saluzzo 56 è l'appartamento dove visse l'artista Mario Molinari con la moglie e i due figli. Sull'edificio è stata apposta, l'8 marzo 2012, una targa commemorativa.

 

Note

(1) da Sculture di luce. Luci d'artista a Torino, U. Allemandi, Torino 2005, pp. 44-45, 124; per la bibliografia si veda: http://www.comune.torino.it/papum/pdf/MOLINARI.pdf (aggiornata al 2007).

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