Casa Maffei
Progettata nel 1904 dall’ingegnere Antonio Vandone di Cortemiglia, resta una delle migliori sintesi della cultura liberty, in cui l’originale riflessione volumetrica che scandisce il plasticismo della facciata esalta le sinuose evoluzioni del gusto floreale.
Commissionato da Giovanni Maffei uno dei più importanti agenti di cambio della città, il palazzo fu costruito fra il 1904 e il 1906 su progetto dell’ingegnere Antonio Vandone di Cortemiglia (1863-1937), significativo protagonista della stagione liberty torinese, trovando collocazione fra le palazzine signorili che allora sorgevano isolate nella porzione urbana compresa fra gli attuali corsi Stati Uniti e Montevecchio, al confine della zona di ville incentivata dalla lottizzazione delle piazze d’armi ottocentesche. Sebbene connotato da un impianto architettonico tradizionale, l’edificio si distingue per l’organizzazione tridimensionale della facciata scandita da un basamento bugnato su cui si dispiega l’alternanza di elementi in aggetto, collocati simmetricamente intorno al bow-window che evidenzia l’ingresso. Il tessuto ornamentale del prospetto è inoltre variegato da fluenti ferri battuti che legano i balconi, opera del maestro ferraio Alessandro Mazzuccotelli (1865-1938), al quale si deve anche il cancelletto interno al portone, mentre lo scultore Giovanni Battista Alloati (1878-1864) eseguì il fregio di bassorilievi con l’allegoria dello svolgersi della vita attraverso le fasi del giorno, raffinata testimonianza della cultura simbolista che permeò la poetica liberty. Espressione del concetto di opera d’arte totale, la casa Maffei resta non solo l’opera più riuscita di Vandone, ma anche una delle migliori sintesi della coeva temperie stilistica.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CASA MAFFEI
Corso Montevecchio 50
Edificio di civile abitazione
Edificio civile di valore storico-artistico e ambientale, singolare opera di A. Vandone di Cortemiglia in gusto art nouveau con influenze di scuola lombarda.
Su progetto datato 1904, edificazione di edificio di civile abitazione, opera di Antonio Vandone di Cortemiglia.
M. LEVA PISTOI, 1969, p. 280; R. NELVA, B. SIGNORELLI, 1973-75; ID. 1981.
Tavola: 48
Bibliografia
- Nelva, Riccardo - Signorelli, Bruno, Lo studio Vandone di Cortemilia fra eclettismo e art decò (1890-1929), in «Bollettino della Società piemontese di archeologia e belle arti», N.S., Vol. XXVII-XXVIII-XXIX, 1973-1975, Torino, pp. 84-102
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 364 Vai alla pagina digitalizzata
- Imarisio, Maria Grazia - Surace, Diego, Torino liberty, D. Piazza, Torino 1992 , pp. 154-156
- Lanzardo, Dario - Poli, Francesco, Torino la città delle statue. Fantasmi di pietra sulla scena urbana, Edizioni del Capricorno, Torino 2012 , p. 131
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