Monumento a Emanuele Filiberto, detto "caval ‘d brôns"
Il celeberrimo monumento equestre del principe sabaudo che nel 1563 spostò la capitale del ducato da Chambéry a Torino, conosciuto dai torinesi come il caval ‘d brôns, collocato al centro di Piazza San Carlo, è considerato il capolavoro dello scultore Carlo Marochetti (1805-1867), che lo innalzò nel 1838.
1. Il monumento
L’incarico di progettare il monumento al duca Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580) - il principe che nel Cinquecento era riuscito abilmente a riacquistare l’autorità sul ducato e che aveva deciso lo spostamento della capitale al di qua delle Alpi sancendo gli interessi “italiani” della dinastia - fu affidato nel 1831 da re Carlo Alberto (1798-1849) allo scultore naturalizzato francese Carlo Marocchetti (1805-1867). Dopo un primo bozzetto, bocciato, conservato oggi presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino, il sovrano indirizzò l’opera sulla progettazione di una statua che fosse ornata di fontane. Per i dubbi sollevati dalla critica sull’estetica del complesso, anche in questo caso il disegno non trovò realizzazione, tanto più che in un decreto del 1833 lo stanziamento previsto di 210 mila lire era stato ridimensionato alla realizzazione di una statua bronzea con piedistallo in marmo e quattro figure laterali. Se per la fusione del monumento, che avvenne a Parigi nelle officine Soyer e Ingé, non vi furono problemi, con l’ulteriore soppressione delle sculture accessorie si ebbe l’ennesima modifica del basamento, che alla fine venne realizzato con due bassorilievi raffiguranti la “battaglia di San Quintino” (1557) e il “Trattato di Cateau Cambrésis” (1559). Forte del successo ottenuto all’esposizione temporanea al Louvre, la statua, presa la via dell’Italia, venne solennemente inaugurata il giorno onomastico del sovrano, il 4 novembre 1838. Carlo Alberto, soddisfatto del lavoro, onorò Marocchetti del titolo di barone.
2. I bombardamenti
Il cinegiornale Luce del 23 agosto 1943 presenta in poco più di un minuto alcune immagini della Torino bombardata durante le incursioni dell'estate 1943. Ricorda come siano stati colpiti l'ospedale San Giovanni, l'ospizio del Cottolengo, la Biblioteca Civica e il Museo di Scienze Naturali. Si segnala anche il monumento a Emanuele Filiberto: questo fu messo in sicurezza con una apposita cassa in legno che venne scoperchiata dal soffio di una bomba dirompente caduta lì vicino; il monumento, però, risultò illeso.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
MONUMENTO A EMANUELE FILIBERTO, "'L CAVAL D'BRO'NS"
Piazza S. Carlo
Monumento equestre.
Monumento di valore storico-artistico, significativo esempio dello stile dell'autore di cui è il capolavoro.
Opera dello scultore Carlo Marochetti, nel 1838. Sul basamento due bassorilievi ricordano le battaglie di San Quintino e di Cateau Cambrésis.
G. MARZORATI, 1923, p. 207.
Tav. 41
Tavola: 41
Bibliografia
- Luigi Cesare Bollea, Il monumento di Emanuele Filiberto del Marochetti e la R. Accademia Albertina delle belle arti in Studi su Torino e il Piemonte, Miglietta, Casale Monferrato 1933, pp. 129-206
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 313 Vai alla pagina digitalizzata
- Fusari, Martina, Carlo Marochetti artista e collezionista a Londra, in «Palazzo Madama. Studi e notizie», A. III, n. 2, 2012-2013, Cinisello Balsamo, pp. 80-93 Vai al testo digitalizzato
- Villa, Giovanni Carlo Federico, Carlo Marocchetti e il cavallo di Carlo Alberto, in «Turin. Storia e storie della città», A. III, n. 7, gennaio, 2014, Torino, pp. 86-88
- Contini, Michela, Due lettere inedite di Botta a Marochetti, in «Studi piemontesi», A. XLVIII, n. 1, 2019, Torino, pp. 285-291
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Giornale Luce C0370/4 23/08/1943. L'offesa nemica su Torino
- Archivio Storico della Città di Torino
Fototeca
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Ente Responsabile
- Mostra Torino: storia di una città
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà