Biblioteca Civica Italo Calvino, ex Durio
La biblioteca si trova nell’area compresa tra Borgo Dora e il Balôn e si colloca all’interno di un complesso industriale di epoca ottocentesca, la cui parte più consistente venne edificata poco prima della metà del secolo per ospitare la Conceria Durio.
Il territorio su cui sorge l’edificio attualmente sede della biblioteca risulta occupato fin dall’età medievale da complessi a carattere industriale (i Molassi, i più importanti mulini per granaglie della città), che aumentano nel corso del Seicento con la costruzione di concerie, setifici ed opifici, qui impiantati per la possibilità di sfruttare il corso della Dora e la fitta rete di canali, oggi scomparsi, ad essa relativa.
Un ulteriore incremento edilizio si ha a partire dal regno di Vittorio Amedeo III di Savoia (1726-1796) e altri fabbricati industriali vengono costruiti a partire dagli inizi dell’Ottocento, conferendo all’intera zona il carattere di un borgo popolare essenzialmente operaio. Il più importante fra questi è l’edificio, costruito poco prima della metà del secolo, occupato dalla conceria “Fratelli Durio”, ditta che nel periodo a cavallo fra Otto e Novecento diventa il principale esponente della lavorazione del cuoio in Italia.
Ampliamenti e modifiche vengono ancora realizzati tra la fine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento, fino a quando la cessazione delle attività della conceria determina il lento e progressivo abbandono ed il conseguente degrado di tutta l’area.
Gli edifici, ormai fatiscenti, vengono tutti abbattuti, fatta eccezione per una porzione dello stabile occupato dalla conceria lungo la sponda della Dora Riparia, che negli ultimi anni è stata ristrutturata e ampliata per ospitare la nuova biblioteca civica Italo Calvino.
La biblioteca (sede territoriale delle Biblioteche civiche torinesi) il cui progetto di ristrutturazione è stato elaborato dal Settore Edifici per la cultura del Comune di Torino, è stata.inaugurata nel 2008 e presenta tre piani fuori terra e uno seminterrato, adibito a magazzino. Dotata di ampi spazi (fonoteca, sala informatica, sala conferenze polifunzionale), può ospitare corsi, manifestazioni, eventi culturali di interesse generale mirate a coinvolgere indistintamente tutti i cittadini e si pone come centro culturale di riferimento per tutta la zona.Intitolata a Italo Calvino come omaggio a uno dei maggiori esponenti della cultura italiana del dopoguerra, si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione urbana che riguarda l’intera area, denominato “Arte lungo Dora” e che prevede anche l’installazione di opere di artisti contemporanei.
Bibliografia
- Briolo, Giammichele, Nuova guida dei forestieri per la reale città di Torino, Fratelli Reycend, Torino 1822 , pp. 170-1 Vai al testo digitalizzato
- Comoli Mandracci, Vera, La fortificazione del Duca e i mulini della città, in Bracco, Giuseppe (a cura di), Acque, ruote e mulini a Torino, Vol. 1, Archivio storico della Città di Torino, Torino 1988, pp. 223-228
- Donatella Balani, Sviluppo demografico e trasformazioni sociali nel Settecento, in Giuseppe Ricuperati (a cura di), Storia di Torino. Dalla città razionale alla crisi dello Stato d’Antico Regime, Vol. V, Einaudi, Torino 2002, pp. 623-688
- Miletto, Enrico - Sasso, Donatella, Torino '900. La città delle fabbriche, Edizioni del Capricorno, Torino 2015 , pp. 130 - 136
Sitografia
Fototeca
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- Associazione L&M – I Luoghi e la Memoria