10000 anni fa-2000 a.C.
Neo-Po e attuale reticolato idrografico
Il margine alpino e l’antistante rilievo della collina di Torino sono ormai strutturati e gran parte dei corsi d’acqua principali (Po, Pellice, Dora Riparia, Stura di Lanzo) e secondari ha un andamento pressoché simile all’attuale, se si eccettuano modificazioni a carattere locale. Al passaggio tra il Pleistocene superiore e l’Olocene (circa 10000 anni fa) il torrente Sangone, prima ostacolato nel suo deflusso dalle cerchie dell’Anfiteatro di Rivoli-Avigliana, incide i depositi glaciali presso Trana, per andare poi a confluire nel fiume Po, più a valle. Durante questo intervallo di tempo il clima è più caldo rispetto al precedente periodo glaciale.
I cambiamenti globali del clima e le precedenti variazioni del livello del mare e dell’assetto idrografico fanno sì che i fiumi dell’area torinese approfondiscano il loro corso incidendo e terrazzando i depositi glaciali e fluviali più antichi. Solo localmente, ai margini dei loro alvei, essi depongono coltri di sedimenti di sabbia e limo di esiguo spessore. Le aree pianeggianti poste ai margini degli alvei fluviali sono tuttora facilmente raggiungibili dalle acque di esondazione in occasione degli eventi alluvionali più importanti. Nelle aree collinari gli eventi piovosi intensi e/o prolungati sono responsabili di importanti fenomeni erosivi lungo i corsi d’acqua e dell’attivazione di vari tipi di movimenti franosi sui versanti.
Collocazione geografica di alcuni “luoghi” caratteristici della “quarta tappa” (da 10mila a 2 mila anni dal presente) della storia “prima della Città”. La mappa illustra un’intervallo di intervallo successivo ai grandi fenomeni di deviazione fluviale del Po e del Tanaro, i quali hanno lasciato alcune tracce del loro corso (49, 54). Le aree pianeggianti poste ai margini degli alvei fluviali sono facilmente raggiungibili dalle acque di esondazione (61, 62, 63). I corsi d’acqua dell’area torinese approfondiscono il loro alveo incidendo e terrazzando i depositi glaciali e fluviali più antichi (50, 51, 52). I versanti della Collina di Torino sono interessati da vari fenomeni di instabilità per frana (66).
Esplora la mappa