Niche, ex ottica Bonino, già Mira profumeria
Arredi interni, devanture e bacheca a pilastro del negozio testimoniano uno degli esempi più interessanti, uniformi e raffinati di arredo commerciale dell'asse di via Po, degli anni Venti del Novecento.
1. Cenni storici
La profumeria Niche, nota tra gli anni 1920 e il 1980 con il nome Mira, fu la dépandance della vicina profumeria dell’Università (sita al numero 4/B di via Po), entrambe avviate dalle sorelle Barzizza.
La profumeria Mira era anche un piccolo salotto dove le signore si ritrovavano per prendere un bagno nelle vasche collocate nel retro del locale di vendita o sottoporsi a cure cosmetiche.
Dal 1989 al 2005 ha ospitato l’ottica Bonino cui si deve anche la ristrutturazione dell’interno con, purtroppo, l'eliminazione dell'originario soffitto a cassettoni. L'attuale gestione, con il nome Niche, ha riportato la bottega al suo passato di profumeria.
2. Arredi esterni
La devanture è costituita da un monoblocco in legno di noce con vetrina sulla sinistra e la porta realizzata in una piccola bussola d'invito con bei cristalli molati. Si appoggia su uno zoccolo in calcare brecciato con vene bianche di calcite. I quattro montanti scolpiti a semicolonna sono arricchiti da basi, collari e capitelli in ottone.
Nella parte superiore i serramenti presentano una fascia continua di vetri molati che richiamano quelli del Caffè Mulassano in piazza Castello. Il portainsegna, dal disegno lineare, ha una cornice a dentelli nella parte superiore ed ovuli in quella inferiore. Sulla destra in alto spicca un profilo di donna con una rosa in mano, bassorilievo in gesso dorato di gusto liberty che caratterizza l'intera devanture.
La facciata è completata da una bacheca del medesimo disegno, applicata al pilastro del sottoportico antistante l'ingresso.
3. Arredi interni
Il locale si sviluppa in profondità con un primo vano destinato alla vendita che conserva gli arredi originari in legno di ciliegio, di gusto quasi déco, e due vani retrostanti.
Tutto l'arredo è francese e risale al primo ventennio del Novecento: si conservano intatte le scaffalature continue a parete in ciliegio con riquadri in mogano e vetro, le cui ante a giorno ripropongono i motivi del bancone.
Il locale vendita aveva un soffitto cassettonato in stucco dipinto, precedente alla realizzazione del negozio, malauguratamente demolito in conseguenza di una scelta maldestra di intervento, in occasione del quale anche il bel lampadario a coppa con bracci ricurvi ancora visibile nelle foto della prima profumeria è stato sostituito con un'illuminazione moderna.
Bibliografia
- Job, Andrea - Laureati, Maria Luisa - Ronchetta, Chiara (a cura di), Botteghe e negozi: Torino 1815-1925. Immagine del commercio fra architettura e decorazione, U. Allemandi, Torino 1984 , p. 46, 118, 119, 162
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2001 , p. 163, 164, 188, 210, n. 82 p. 278 e n. 97 p. 283
- Ronchetta, Chiara, Guida alle botteghe storiche di Torino, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, Torino 2005 , n. 17 p. 21
- Negozi e locali storici di Torino, Archivio storico della Città di Torino, Torino 2006 , n. 75 p. 145
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe a Torino: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , p. 162, 164, 206
- Ronchetta, Chiara (a cura di), Le botteghe in Piemonte: esterni e interni tra 1750 e 1930, Centro studi piemontesi, Torino 2008 , p. 124 / scheda n. 298
Fonti Archivistiche
- Legge Regionale 4 marzo 1995/n. 34 “Tutela e valorizzazione dei locali storici” catalogo Guarini Piemonte, presso CSI Piemonte, scheda n. R0081840 e allegati
Fototeca
Ente Responsabile
- MuseoTorino