Ex Mulino Alleanza Cooperativa Torinese
L’edificio del mulino è tuttora leggibile nel tessuto urbano compreso fra corso Vigevano e via Parella nel quale è altresì intuibile il tracciato della bealera Nuova di Lucento la cui forza motrice, esaltata da una curva di dislivello, azionava le macine.
Il mulino
In una fase antecedente l'acquisto da parte dell'ATC il nome del mulino era Airaldi. Esso è citato all'interno del sito "I canali di Torino" nella descrizione della bealera nuova di Lucento.
1° RAMO (destro) C - Naviglio. Portata litri 1355 al m".
Attraversa la borgata Madonna di Campagna e percorrendo lungo la strada del Carrossio, giunge al Follone [parrocchiale di Madonna di campagna in via Cardinal Massaia] (ove può rinforzare la bealera Vecchia), quindi svolta a sud-est passando a levante della borgata e cosi, arriva al Cavalcavia della Barriera di Lanzo, parallelamente allo stradale. Sempre nella stessa direzione passa dietro al molino Airaldi, attraversa la cinta Daziaria, poscia in canal coperto, sotto alla via Pinerolo, arriva al corso Vercelli (entro la cinta); lo attraversa ed in direzione di est giunge scoperto al ripartitore Sclopis [Barriera Leyni, corso Giulio Cesare angolo corso Novara]. A detto ripartitore si divide in due part.
L’Alleanza Cooperativa Torinese (ACT) fondata il 1° maggio 1899 raccolse sotto le sue insegne l’Associazione Generale degli Operai ( AGO, fondata nel 1854) e la Società Cooperativa Ferroviaria.
Fin dall’inizio il suo scopo fu quello di fornire ai soci, per la maggior parte provenienti dalle classi popolari torinesi, un valido aiuto nella gestione della spesa quotidiana per l’acquisto dei beni di prima necessità. In origine il mezzo consisteva nell’acquistare grandi quantitativi di merci da rivendere negli spacci cooperativi, in seguito si passò anche alla produzione di alcuni prodotti, ad esempio pane e medicinali prodotti in laboratori propri.
Durante la Prima Guerra Mondiale l’ ACT espande la sua attività fino a giungere alla gestione degli spacci aziendali della FIAT.
Nel primo dopoguerra accresce sempre di più il numero degli spacci cittadini che diventano 44, apre un grande ristorante e raddoppia, da 4 ad 8, il numero delle farmacie.
Coll’avvento del fascismo l’alleanza viene commissariata e gestita direttamente dal prefetto, crolla il numero degli iscritti ma, significativamente, aumenta il numero dei negozi. L’ACT viene riconosciuta solo in quanto ente morale e così sarà anche dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1973 ACT promuove la nascita dei negozi e supermercati COOP Piemonte ora NOVA COOP.
Il mulino di Barriera di Milano, esistente già dall’Ottocento, viene acquisito nel 1917, unico impianto di questo tipo di proprietà della cooperativa, e fornisce la materia prima per la produzione di pane e pasta che avviene nei laboratori e nei forni del sodalizio. Nel 1933 viene costruito un fabbricato per ospitare il forno per la produzione del pane e viene ampliato il mulino. Alla cessazione dell’attività del mulino alla fine degli anni Sessanta lo stabile viene riconvertito ad uso artigianale, commerciale e di servizi, utilizzo che mantiene tuttora.
Bibliografia
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Archivio Edilizio della Città di Torino, Maglia 891, Alleanza Cooperativa Torinese corso Vigevano 62
- Archivio Edilizio della Città di Torino, Progetti edilizi 1933, n. 166 e 521
Fototeca
Ente Responsabile
- Officina della Memoria