Scheda: Luogo - Tipo: Monumenti, lapidi e fontane

Due tombe romane da via Di Nanni

Due tombe vennero alla luce durante lo scavo per le fondazioni di una casa in via Villafranca 101 (più o meno nel punto dove oggi si incrociano via Volvera e via Di Nanni).


Indirizzo: Lat: 45.06342 Long: 7.648199

Costruzione: 10 - 70
circa

Ritrovamento: Luglio 1908

Tag

  • carta archeologica

Il corredo

Tra i materiali di corredo sono particolarmente interessanti una patera in bronzo e un set di quattro strigili anch’essi in bronzo, tutti elementi riferibili alle attività sportive degli antichi romani. La patera, una sorta di padella, serviva per attingere l’acqua necessaria a bagnare e sciacquare il corpo, mentre gli strigili erano usati per detergere la pelle dalla mistura di olio e polvere di pomice o sabbia usata per ripulirsi dopo la fatica fisica.

La presenza del corredo da bagno, che di solito comprendeva, oltre agli strigili e all’attingitoio, anche almeno un’ampolla per l’olio, caratterizza alcune sepolture delle classi elevate tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C., e rispecchia un profondo cambiamento nei costumi della società romana in seguito ai contatti con il mondo greco e orientale.

La cronologia delle sepolture è basata sull'analisi dei materiali dell'unico corredo presente, in cui convivono oggetti che sembrano appartenere a un orizzonte culturale di età augustea con altri che non sono stati prodotti prima della metà del I secolo.

 

La scoperta

La scoperta, avvenuta casualmente, venne tempestivamente comunicata all’Ufficio tecnico comunale, ma non all’autorità competente. Così i lavori non furono sospesi, le tombe vennero distrutte e i materiali di corredo raccolti e portati nella casa del proprietario del terreno. La descrizione del ritrovamento si deve quindi solo a notizie di seconda mano raccolte in un secondo tempo dallo studioso Giuseppe Frola (Torino 1883 – 1917).

Si trattava di due tombe, una alla cappuccina priva di corredo e una a cassa in pietra con corredo. La pertinenza di tutti gli oggetti a una sola sepoltura è forse dubbia, ma comunque non più controllabile.

Un atleta o un notabile?

La cura di sé e del proprio corpo era in breve tempo divenuta, oltre che una pratica igienica, anche una consuetudine di vita, che aveva portato alla nascita dei primi grandi impianti termali pubblici a Roma, ma anche nelle altre città dell’impero. Con Augusto, inoltre, l’esercizio fisico aveva assunto una nuova importanza ed erano nate organizzazioni ben strutturate con il compito di addestrare i giovani delle classi elevate.

La presenza di un set da bagno di per sé non significa affatto che il morto avesse realmente preso parte a giochi atletici, ma può essere stato lo strumento per comunicare la sua adesione ai dettami della nuova moda “eroica”. Allo stesso tempo, forse, il defunto ha voluto adeguarsi alla sobrietà e alla restaurazione morale della classe dirigente che Augusto tanto auspicava e che aveva esplicitato nelle leggi contro il lusso emanate nel 18 a.C., senza però rinunciare a puntualizzare la sua appartenenza all’élite cittadina.

 

Ente Responsabile

  • MuseoTorino
  • Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie