Case impiegati e maestri municipali, vie Bianzè, Digione, Alpignano, Rosta
Suddiviso in due isolati contigui lasciati liberi su un lato, il complesso fu edificato nel 1928 lungo l’asse di via Alpignano, composto da centoquarantaquattro alloggi di varie metrature entro una cornice decorativa di ispirazione decò screziata talora da reminiscenze di stile floreale.
L’insediamento fu eseguito nel 1928 fra le vie Bianzè, Digione, Alpignano e Rosta per conto della cooperativa fondata tre anni prima da impiegati e maestri municipali allo scopo di procedere alla costruzione e all’acquisto di case economiche da acquisire in proprietà. Sebbene venisse avviato in parallelo allo stabile sorto fra le vie Giotto, Petitti e Ormea, questo intervento assunse maggiori dimensioni con l’edificazione lungo l’asse di via Alpignano di due isolati contigui lasciati liberi su un lato, per un totale di centoquarantaquattro unità abitative poco distanti dalle scuole elementari di corso Svizzera. Distribuiti su cinque piani fuori terra, gli alloggi furono strutturati in varie metrature, tutti forniti di cucina, servizi igienici e balconi dislocati su doppia esposizione. A risultare prevalenti furono le soluzioni articolate in tre e quattro camere, probabilmente nell’intento di soddisfare innanzitutto le esigenze dei soci dalle minori risorse, dato che i più fortunati potevano ambire ai villini, di cui un primo nucleo era in cantiere nello stesso periodo fra i corsi Francia e Peschiera. L’euritmia decorativa era comunque uniformata a cadenze stilistiche di ispirazione decò, screziate talora da reminiscenze liberty ravvisabili nei giochi di curve spezzate adottati per i balconi e soprattutto negli dettagli floreali disseminati sulla facciata e nel vano scala. Verso la fine degli anni Venti, l’elevato numero di aderenti indusse a prevedere diverse costruzioni, destinate a non trovare per lo più attuazione a causa dei provvedimenti varati dal fascismo nel 1930 con la riduzione del 12 % degli stipendi percepiti dagli impiegati statali. L’ultimo fabbricato sarebbe stato così quello innalzato nei primi anni Trenta in via Pellice 10, caratterizzato dalla presenza di orti e giardini nel cortile interno. La società si sciolse nel 1963.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CASE DELLA SOC. COOP. IMPIEGATI E MAESTRI MUNICIPALI
Via Bianzè 19-21, 23-25, Via Rosta 13, Via Digione 26, Via Alpignano 28, 25, 27
Case da cooperativa.
Edifici civili, di valore ambientale e documentario, significativo esempio di case da cooperativa anni '20.
Su progetto del 1926 edificazione di due complessi di civile abitazione per conto della Soc. Cooperativa Case Impiegati e Maestri Municipali.
D. GOSIO, M. MENZIO, 1979.
Tavola: 32
Bibliografia
- D. Gosio, M. Menzio, Contributo alla storia della cooperazione edilizia a Torino, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, 1978-1979, relatore R. Gabetti , pp. 221-330
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 414 Vai alla pagina digitalizzata