Ruggero Cipolla (Torino, 1911-2006)
Padre Ruggero Cipolla, frate francescano, cappellano del carcere "Le Nuove" a partire dal 1944 e poi alle "Vallette" (Lorusso e Cutugno) fino al 1994, ha dedicato la propria vita all'assistenza dei detenuti e delle loro famiglie. Durante l'occupazione tedesca ha accompagnato 72 condannati a morte confortandoli durante la prigionia e prima dell'esecuzione al poligono del Martinetto.
Ruggero Cipolla nacque a Torino il 2 dicembre 1911. Di origini modeste e, appena adolescente, orfano di padre, entrò nell'ordine francescano nel 1930. Nel 1933 contrasse la tisi, che lo condusse in punto di morte, dalla quale riuscì a guarire, quasi per miracolo. Giunse a "Le Nuove" nel 1944, quando il cardinal Fossati dovette sostituire i Padri della Consolata, non graditi ai Tedeschi, e affidò l'incarico di cappellani del carcere ai francescani.
L'impatto con la realtà carceraria fu subito durissimo: accompagnare all'esecuzione Lorenzo Bianciotto, il primo tra i settantadue condannati che egli incontrerà e scorterà al Martinetto. Durante l'occupazione tedesca si adoperò per sorreggere spiritualmente i detenuti confortandoli, aiutandoli con i mezzi possibili (utilizzando il saio per introdurre medicine, indumenti, piccole quantità di cibo), facendo da tramite nelle comunicazioni con le loro famiglie. Taluni erano in transito, in attesa della deportazione, altri, detenuti politici, condannati a morte dal tribunale straordinario.
Al termine del conflitto, padre Ruggero continuò la sua opera presso "Le Nuove", dove aveva trasferito anche la sua abitazione. Sostenitore delle idee di don Bosco e di Giuseppe Cafasso, si prodigò per la promozione di attività ricreative e lavorative all'interno del carcere. Impegnò tutte le sue energie per tentare di rendere più umana e vivibile la condizione dei detenuti.
Nel 1988 una vicenda giudiziaria lo coinvolse personalmente. Venne arrestato (poi completamente scagionato) con l'accusa di falsa testimonianza e reticenza per aver comunicato con un imputato considerato "eccellente" posto in isolamento nell'ambito di un'indagine sulla corruzione negli appalti pubblici. Alla chiusura de "Le Nuove", padre Ruggero proseguì la sua missione presso la struttura de "Le Vallette" (Lorusso e Cutugno) fino al 1994.
Cittadino onorario di Torino, si spense l'1 dicembre 2006.
Bibliografia
- Cipolla, Ruggero, I miei condannati a morte. Lettere e testimonianze, Il Punto, Torino 1998
- Cipolla, Ruggero, Un francescano dietro le sbarre, 1944-1994. 50 anni per testimoniare la tenerezza di Dio, Il Punto, Torino 2000
- Ercole, Secondo, Archivio storico Padre Ruggero: convento di San Bernardino, Saluzzo (CN), Comitato "Nessun uomo è un'isola", Torino 2001
- Bertone, Enrico, Quegli anni del Novecento. Storie di partigiani, soldati, contrabbandieri e frati, Blu, Torino 2004 , pp. 7, 8, 9, 13-43
- Ercole, Secondo, Padre Ruggero. Vocazione religiosa e carcere, Comitato "Nessun uomo è un'isola", Torino 2004
- Ercole, Secondo, Le testimonianze di Padre Ruggero. Carcere e resistenza, Comitato "Nessun uomo è un'isola", Torino 2005
- Solaro, Gabriella (a cura di), Il mondo di Piero. Un ritratto a più voci di Piero Malvezzi, Franco Angeli, Milano 2008 , pp. 34-36 Vai al testo digitalizzato
- Ercole, Secondo, Padre Ruggero ieri e oggi. Una biografia in breve, Associazione "Nessun uomo è un'isola", Torino 2010
- Bertolo, Bruna, Donne nella Resistenza in Piemonte. Infermiere, staffette partigiane, madri coraggio, deportate, combattenti, martiri, Susalibri, Sant'Ambrogio di Torino 2014 , pp. 88-94
Sitografia
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Ente Responsabile
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà