Casa Macciotta
L’ampio edificio, progettato nel 1904 dall’ingegnere Pietro Fenoglio, dimostra come sia stato possibile trovare originali soluzioni liberty a costi contenuti per una casa di grande volumetria, ove la scansione della facciata richiama i motivi della tradizione barocca torinese.
La casa da pigione venne commissionata da Baldassarre Macciotta, Attilio Costa e Melchiorre Lanzo all’ingegnere Pietro Fenoglio (1865-1927). Il progettista sfruttò l’affaccio angolare dell’edificio e, come per la palazzina La Fleur (1902), ne smussò l’angolo facendolo risaltare da un prezioso balconcino rotondo in ferro battuto al quarto ordine, un terrazzo a gazebo al quinto e un abbaino a coronamento con fregi in cemento e ferri battuti, lavorati con una tecnica avvicinabile a quella dell’architetto belga Victor Horta (1861-1947).
Al di sopra delle aperture del seminterrato, chiuse da sinuose inferriate, lo zoccolo a fascioni è intervallato da finestre con eleganti cornici il cui motivo viene ripreso, con maggiore ricchezza, negli ordini superiori, mentre le armoniose ringhiere in ferro battuto dei balconi che scandiscono i quattro piani sono coordinate dall’affaccio d’angolo che sale verso il cielo. La fronte verso via Bagetti è uguale per la prima parte, comprendente tre serie di finestre; il piano in meno è compensato da una mansarda elegante, con tetto a volta e abbaino più tardo. La congruenza dei particolari interni ed esterni, specie quelli in ferro battuto, e i bei percorsi distributivi comuni, tipici del liberty, si sposano con la tradizione barocca torinese, evidente nella sobria scansione dei balconi, che si alleggeriscono verso l’alto, dei tamponamenti della facciata e delle aperture, incorniciate da plastiche modanature litocementizie diversificate che giocano sulla bicromia negli ultimi due piani.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
CASA MACCIOTTA
Corso Francia 32, Via Bagetti 16
Edificio di civile abitazione.
Edificio di valore ambientale e documentario dello stile liberty, caratterizza l'ambiente in cui sorge. Costruito su progetto di Pietro Fenoglio nel 1904.
ASCT, Progetti Edilizi, f. 14/1904; M. LEVA PISTOI, 1969, pp. 224-268; R. NELVA, B. SIGNORELLI, Le opere di Pietro Fenoglio […], 1979, p. 25; M. LEVA, A. FRIEDEMANN, 1981, pp. 83 sg.
Tavola: 40
Bibliografia
- Leva Pistoi, Mila, Torino: mezzo secolo di architettura 1865-1915. Dalle suggestioni post-risorgimentali ai fermenti del nuovo secolo, Tipografia torinese, Torino 1969 , pp. 198, 200, 270
- Nelva, Riccardo - Signorelli, Bruno, Le opere di Pietro Fenoglio nel clima dell’Art Nouveau internazionale, Dedalo, Bari 1979 , p. 25, figg. 45-51, 67, 98
- Il Liberty a Torino nella schedatura ufficiale della Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici del Piemonte, Cassa di risparmio di Torino, Torino 1981 , pp. 83-88
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 413 Vai alla pagina digitalizzata
- Imarisio, Maria Grazia - Surace, Diego, Torino liberty, D. Piazza, Torino 1992 , pp. 107-110
- Comoli, Vera - Roccia, Rosanna (a cura di), La stagione del Liberty nell’ Archivio storico della Città di Torino: piani urbanistici e progetti di architettura, Archivio storico della Città di Torino, Torino 1994 , pp. 32-33, 54-55, scheda n. 35, tav. XXIV
- Leva Pistoi, Mila, Torino tra eclettismo e liberty 1865-1915, D. Piazza, Torino 2000 , pp. 263, 303
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico della Città di Torino, Progetti Edilizi, 1904, pratica n. 15.
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Ente Responsabile
- Associazione L&M – I Luoghi e la Memoria