Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Faà di Bruno

Complesso di edifici in Borgo San Donato compreso tra le attuali via Le Chiuse, via San Donato, via Vagnone e via Principi d’Acaja. In dettaglio: il Pensionato San Giuseppe, l’Istituto “Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio”, l’“Istituto scolastico Francesco Faà di Bruno” e, sempre intitolati al fondatore, il centro studi, con la ricca biblioteca appartenuta al Beato, e il museo.


Lat: 45.07960878544528 Long: 7.664036750793457

Costruzione: 1859
inizio costruzione Opera pia Santa Zita

Costruzione: 1867
inizio costruzione chiesa del Suffragio

Variazione: 1870
interruzione lavori per mancanza di fondi

Inaugurazione: 1876
apertura della chiesa

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Categorie

  • istituto scolastico | centro di accoglienza | asilo

La storia

Nell’agosto del 1858 Francesco Faà di Bruno acquista una casa e alcuni terreni in Borgo San Donato, all’epoca area periferica e malfamata, con l’intenzione di stabilirvi la nascente Opera pia di Santa Zita, protettrice delle domestiche, che viene ufficialmente istituita il 2 febbraio 1859. Lo scopo è creare una struttura in grado di prendersi cura di una delle categorie sociali allora più deboli e meno protette, quella delle donne di servizio, disoccupate o inurbate da poco, secondo un’organizzazione osservata dal fondatore in Francia nell’ambito del cattolicesimo sociale. L’acquisto della casa è ricordato da una lapide tuttora visibile in via San Donato 31. La struttura si autofinanzia grazie alla lavanderia ideata da di Bruno, sfruttando la vicinanza del canale del Valentino dove lavorano le donne ivi ospitate; la lavanderia prende commesse dall’esterno.
In rapida successione inizia anche la costruzione di un “Pensionato per Signore di Civil condizione”, destinato a donne povere o con rendite limitate che non sono più in grado di vivere da sole, ma che possono comunque pagare una retta, in modo da garantire almeno in parte il finanziamento degli altri progetti di assistenza del fondatore.
Nel 1867 ha inizio la costruzione della chiesa del Suffragio, che viene sospesa nel 1870 per mancanza di fondi per poi riprendere tre anni dopo e concludersi con la sua apertura il I novembre 1876, con una Messa solenne officiata dallo stesso Faà di Bruno, da poco ordinato sacerdote.

La situazione attuale

Attualmente nel complesso, oltre alla chiesa con annesso campanile, si trovano l’Istituto Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio, ordine fondato dal beato Faà di Bruno, che reggono il Pensionato San Giuseppe situato su via San Donato, l’Istituto scolastico Francesco Faà di Bruno, che affaccia su via Le Chiuse, il Centro studi Faà di Bruno, con la ricca biblioteca appartenuta al beato e, sempre intitolato al fondatore, il museo, costituito dall’appartamento originario di Faà di Bruno, oggetti personali e strumenti di lavoro a lui appartenuti e utilizzati nell’ambito della sua varia attività di studioso, docente universitario, matematico e scienziato. La biblioteca appartenuta al beato e l’archivio sono consultabili.

La Chiesa

Esterno
Nel 1867 ha inizio la costruzione della chiesa di Nostra Signora del Suffragio, titolatura omonima alla congregazione religiosa fondata da di Bruno nel 1881, pensata per le ospiti della casa, che si arricchisce sempre di nuove presenze, ma anche per gli abitanti del Borgo, che si sta ingrandendo. Nel 1870 si sospendono i lavori per mancanza di fondi; la sospensione dura tre anni; nel 1876 la chiesa viene finalmente aperta. L’edificio è in stile romano-bizantino; progettato e iniziato da Edoardo Arborio Mella, dopo alcune divergenze di opinioni, è completato dallo stesso Faà di Bruno, autore anche del campanile. La facciata in mattoni, sobria e austera, è allineata al filo della via, secondo la volontà del fondatore. Unica concessione decorativa è la lunetta dipinta che rappresenta l’Addolorata, sopra al portale d’ingresso, realizzato in pietra chiara. Sopra il portale si aprono due finestre a tutto sesto; altre due, analoghe, si aprono ai suoi lati, in corrispondenza delle navate laterali e, sopra esse, archetti pensili. Nella parte superiore si aprono tre occhioni, sovrastati da una croce formata da un occhio centrale contornato da altri quattro più piccoli. La cupola, ottagonale, è decorata da una statua della Vergine.

Interno
L’interno è articolato in tre navate con alcune cappelle laterali e un matroneo, destinato in origine alle ospiti dell’Opera perché non si confondessero con il popolo durante le funzioni. In una cappella laterale sono ospitate le spoglie del fondatore. In una nicchia dietro l’altare è collocato un blocco marmoreo scolpito da Antonio Tortone, con la statua della Madonna in cielo, due angeli inginocchiati e le anime del Purgatorio che implorano la misericordia e l’intercessione di Maria. Sulle pareti sono visibili due grandi dipinti di Gonin, rievocanti l’azione evocata nell’Antico Testamento di Giuda Maccabeo a favore di defunti e la discesa di Gesù agli Inferi.

Il campanile
Il campanile, alto 83 metri, è progettato dallo stesso Faà di Bruno. È la terza sommità di Torino dopo la Mole Antonelliana e la Torre Littoria ed è sicuramente l’elemento più originale di tutto il complesso. La struttura è quadrangolare nella parte bassa e diventa ottagonale poco oltre la cella campanaria, ricollegandosi per la forma alla cupola della chiesa. La cella campanaria si colloca in maniera inusuale a metà altezza ed è circondata da 32 colonnine in ghisa, a sostituire i pilastri portanti per favorire una migliore propagazione del suono. Altro elemento caratteristico di questo edificio è, infatti, l’utilizzo di materiali diversi. La cima del campanile è sormontata da una statua dell’arcangelo Michele. Il campanile, nel 2010, è stato sottoposto a un restauro che lo ha restituito alla sua originale bellezza.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
ISTITUTO FAA' DI BRUNO
Via Le Chiuse 40, Via Vagnone, Via S. Donato

Edificio assistenziale, oggi in parte scuola.
Edificio assistenziale di valore ambientale e documentario della produzione giovanile di Fenoglio, contribuisce alla caratterizzazione del popoloso quartiere in cui sorge.
Edificato su progetto di Pietro Fenoglio nel 1890, ampliato dallo stesso autore l'anno successivo.

ASCT, Progetti Edilizi, ff. 78/1890; 191/1891; M. LEVA PISTOI, 1969, p. 270; R. NELVA, B. SIGNORELLI, Le opere di Pietro […], 1979, p. 12.
Tavola: 32

Bibliografia

Fototeca

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Ente Responsabile

  • Associazione L&M – I Luoghi e la Memoria