Tracce di un antico reticolo idrografico a meandri a Riva presso Chieri
Le tracce di un antico corso d’acqua ora scomparso (paleo-Po) sono riconoscibili come meandri abbandonati lungo il versante meridionale della Collina di Torino.
Lungo il versante meridionale della Collina di Torino, in particolare tra Moncalieri e Chieri, sono conservati i resti di meandri fluviali abbandonati da un antico corso d’acqua ora scomparso. Essi sono rappresentati da depressioni curvilinee profonde alcuni metri con raggio di curvatura di diverse centinaia di metri, riempite da depositi fluviali.
I sedimenti fluviali conservati in corrispondenza a tali forme hanno uno spessore di alcuni metri. Si tratta prevalentemente di limi con intercalazioni ghiaiose più frequenti alla base del deposito; essi poggiano, tramite evidenti superfici di erosione, sui sedimenti di origine marina del Terziario (ovvero più antichi di 2,6 milioni di anni fa).
La natura litologica dei ciottoli che si rinvengono nei sedimenti fluviali è stata studiata da Roberto Compagnoni e Maria Gabriella Forno (1992): la presenza di frammenti di rocce serpentinitiche che affiorano nel settore alpino occidentale e l’orientazione prevalentemente Est-Ovest delle forme fluviali indicano che i meandri relitti sono legati ad un antico corso d’acqua (paleo-Po) che proveniva dalle Alpi e defluiva a sud della Collina di Torino, drenando verso est l’antica pianura piemontese meridionale.
I depositi fluviali mostrano un notevole grado di alterazione superficiale, evidenziato dalla presenza di suoli di colore bruno-rossastro. L’intensità della colorazione rossastra dei suoli aumenta con la progressiva ossidazione dei composti di ferro in essi contenuti. Questa proprietà viene utilizzata per confrontare e datare i diversi suoli di una determinata regione; nel caso specifico, la colorazione dei suoli sviluppati sui sedimenti fluviali dei meandri abbandonati suggerisce una loro datazione al Pleistocene medio-superiore (periodo compreso tra 781 e 120 mila anni fa).
Note
Roberto Compagnoni, Maria Gabriella Forno, Significato geologico di depositi fluviali ghiaiosi pleistocenici medi nella Collina di Torino, «Il Quaternario», 1992, 5(1), pp.105-122.
Bibliografia
- Maria Gabriella Forno, Evidenza di un drenaggio abbandonato nel settore settentrionale dell’Altopiano di Poirino (Prov. di Torino), in «Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria», n. 3, 1980, pp.61-65
- Maria Gabriella Forno, Studio geologico dell’Altopiano di Poirino, in «Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria», n. 5, 1982, pp. 129-162
- Enza Arduino, Elisabetta Barberis, Francesco Carraro, Maria Gabriella Forno, Estimatine relative ages from iron-oxide/total-iron ratios of soils in the Western Po Valley, Italy, in «Geoderma», n. 33, 1984, pp.39-52
- Aurelio Facchinelli, Maria Gabriella Forno, Roberto Marchese , Ricerche metodologiche sulla cronologia relativa dei suoli. Risultati preliminari di un’applicazione all’Altopiano di Poirino (Piemonte), in «Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria», n. 11(2), 1988, pp.89-98
- Francesco Carraro, Gianni Collo, Maria Gabriella Forno, Marco Giardino, Franca Maraga, Aldo Perotto, Daniele Tropeano, L’evoluzione del reticolato idrografico del Piemonte centrale in relazione alla mobilità quaternaria, in Riccardo Polino, Rosalino Sacchi (a cura di), Atti del Convegno “Rapporti Alpi-Appennino e guide alle escursioni (Peveragno-CN), 31 maggio-1 giugno 1994, in «Accademia Nazionale delle Scienze, Scritti e Documenti», n. 14, 1994, Roma
- Geological excursion in the Middle Susa Valley and in the Torino Hill (NW Italy). Field trip guide in Natural hazards related to recent geological processes and regional evolution, Association of European Geological Societies - University of Turin, Turin 2005, pp. 3-55, in particolare pp. 14-15 , pp. 44-45
Ente Responsabile
- Mostra Torino: storia di una città
- Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli studi di Torino