Villa Bordoni, già Vigna Frailin
Questa villa appartenne nell'Ottocento alla contessa Mamoli da cui deriva l'appellativo“Mammole” che talvolta è dato a questa vigna.
La vigna era di proprietà del cavalier Ghiberti fino al 1789 e con il nome di Ghibert è indicata dal Grossi, ma nel 1791 era già del cavalier Braida, forse Giovanni Francesco. Nell'800 passò a Giovanni Battista Rava, al generale Bergalli, alla contessa Mamoli, e infine alla famiglia Bordoni.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA BORDONI, GIÀ VIGNA FRAILIN
Strada Comunale di Pecetto 202, Strada del Mainero 337
Vigna.
Segnalazione di edificio che costituisce elemento terminale dell'alta Val Salice.
La Carta topografica della Caccia [1762] la riporta come «V. Frailin» con impianto lineare e fronte a Sud. Il Grossi la cita come «Chibert vigna dell'Ill.mo Sig. Cavaliere Braida». Nel secondo quarto dell'Ottocento passa ai Rava quindi ai Bergalli, poi alla contessa Mamoli e infine ai signori Bordoni.
Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 89; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXXIII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 450-452.
Tavola: 68