Scheda: Tema - Tipo: Architettura e urbanistica

Borgata Campidoglio

Alla fine dell’Ottocento costituiva uno dei maggiori agglomerati suburbani, caratterizzato da un denso insediamento a vocazione prevalentemente residenziale, di cui restano significative testimonianze architettoniche che conferiscono al borgo l’aspetto di un paese all’interno della città.

 


Lat: 45.08152 Long: 7.65357

Periodo di riferimento: XIX secolo
inizio, costruzione

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  • borgata

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  • mostra contemporanea

Quando nel 1887 il Comune decretò il prolungamento oltre la cinta daziaria delle più importanti strade radiali estendendo il regolamento edilizio alle costruzioni realizzate lungo tali assi, i due maggiori agglomerati suburbani erano la borgata delle Molinette e l’area del Campidoglio, forse così denominata per la pianta a scacchiera che sembrava rievocare la planimetria dell’antica Roma. La zona fu così compresa nel piano regolatore di ampliamento oltre cinta promosso dal Comune nel 1898 e ratificato con regio decreto del 1901, tanto più che vi si verificava un notevole addensamento con costruzioni intersecate da vie larghe soltanto sei metri. Il Campidoglio si affermò quale centro di attività legate al piccolo commercio, prevalentemente residenziale e comunque prossimo alle officine del Martinetto e di San Donato, motivo che ne favoriva senza dubbio l’espansione. I tratti peculiari rivelati alle origini sono stati valorizzati nell’ultimo quindicennio dal recupero degli edifici di fine Ottocento presenti nel borgo, fra cui parecchi ciabòt, casette modeste a uno o due piani fuori terra, dislocate fra i corsi Svizzera, Appio Claudio, Tassoni e via Nicola Fabrizi, risparmiate nell’ambito delle demolizioni operate nel secondo dopoguerra. Sopravvissuto dunque come una sorta di paese all’interno della città, Campidoglio ha conservato il fascino dei caseggiati più antichi, spesso adorni sui muri esterni di dipinti eseguiti da artisti contemporanei che, insieme alle installazioni disseminate nel resto del borgo, costituiscono la collezione del Museo d’Arte Urbana.

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