Villa Gullino, già Vigna La Malta
Ottimamente esposta, è inondata dal sole dall'alba al tramonto, Villa Gullino presenta ancora elementi dell'architettura settecentesca come il grande frontone che racchiude l'abbaino conc volute arricciate di gusto rococò.
La vigna era conosciuta anche come Vigna Damian, il Grossi ne indica la proprietà del «sig. Bisiè, mercante di moda vicino al Caffè del Commercio e del sig. Bracchi, che abita vicino al Senato».
Furono proprio i Bracchi ad abitare la vigna per tutto l'800, ad essi succedettero i Gullino.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA GULLINO, GIÀ VIGNA LA MALTA
Strada Viassa 19, Viale XXV Aprile 109
Vigna.
L'edificio di valore e ambientale e singolare esempio di «vigna»; concorre alla delinizione ambientale del declivio pedecollinare di Val Pattonera.
Nella Carta topografica della Caccia compare come «La Malta» con impianto articolato su «artefatto piano» a valle e ingresso dalla strada della Viassa. Il Grossi la cita nel testo di due proprietari: «Bisie e Bracchi, vigna […] situata nella valle Pattonera». Già alla fine del Settecento il complesso subisce integrazioni con la costruzione di nuovi edifici (rustici). I rilevamenti della mappa napoleonica e della mappa Rabbini confermano la struttura planimetrica andata costituendosi per aggregazioni successive, dove le parti più antiche sono a ponente. La fase ottocentesca è riconoscibile nell'aggiunta di balconi, «gazebi» e serre.
Tavola: 66
A. GROSSI, 1791, p. 22; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, p. 573.