Scheda: Tema - Tipo: Cultura e istruzione

Ginnasi e Licei torinesi nell’Ottocento

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Da sempre considerati il cuore dell’istruzione, riservati un tempo ai ceti medio-alti, ginnasi e licei torinesi, affondano le radici nei collegi storici della città.

 


Periodo di riferimento: 1859
Legge Casati

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  • scuola

Nel Settecento e in parte nell’Ottocento il cardine del sistema scolastico era costituito dalle scuole di latinità e dai collegi. Vi si accedeva generalmente già sapendo leggere e scrivere e avevano la durata di sei anni, con numerazione inversa, iniziando cioè dalla classe sesta, seguite da quinta, quarta, terza (grammatica), retorica e umanità. Nel 1822 a Torino l’istruzione superiore era impartita presso il collegio del Carmine e il collegio San Francesco da Paola, che avevano il corso completo e presso la scuola di San Francesco di Assisi, con le classi quinta e sesta e la scuola San Carlo con la classe sesta. Queste scuole erano dette regie o pubbliche, poi trasformate nel 1848 in cinque anni di corso con programmi integrati con nozioni di aritmetica, geometria, storia, storia naturale. È la legge Casati del 1859, legge quadro che riforma la scuola dalla primaria alla secondaria alla superiore, a stabilire la suddivisione in ginnasi, dalla durata di cinque anni (divisi in triennio inferiore e biennio superiore), e licei, di tre anni. I primi erano i diretti successori delle scuole di latinità mentre i licei assorbivano il corso di filosofia elementare che in precedenza si compiva a livello universitario e aveva durata di due anni. I ginnasi sono a carico del Comune, tranne quelli che già in precedenza erano sostenuti dallo Stato mentre le spese per i licei sono sostenuti a metà tra Stato e Comune: il primo provvede a insegnanti e materiale scientifico, il secondo agli edifici scolastici.
I ginnasi insegnano lingua latina, italiana e greca, geografia e storia antica, nozioni elementari di antichità greche e romane, geografia fisica e aritmetica. Il direttore spirituale si occupa dell’istruzione religiosa. Completano il programma didattico insegnamenti ginnici e insegnamenti base di maneggio del fucile. Si accede al ginnasio attraverso un esame di ammissione e allo stesso modo un esame annuale decreta la promozione all’anno successivo. Dopo l’Unità d’Italia i ginnasi torinesi continuano ad essere quelli del Carmine e di San Francesco da Paola cui si somma il più recente ginnasio Monviso. Questultimo era stato aperto nel 1831 con il nome di collegio di Porta Nuova, all’inizio con il solo corso di grammatica e poi con l’aggiunta di umanità e retorica. Trasferito in via dell’Arcivescovado e infine in via dell’Arsenale, è il genitore dell’odierno liceo D’Azeglio.
La licenza ginnasiale consente l’accesso ai licei: il conseguimento anche della licenza liceale permette di presentarsi agli esami di ammissione all’Università. In questi anni postunitari Torino annovera il liceo del Carmine, rinominato dopo il 1865 liceo Cavour, con sede in via del Carmine 7, e il liceo San Francesco da Paola, rinominato liceo Gioberti, in via Po 18.
Nel 1901 da alcune sezioni del liceo D’Azeglio prende vita quello che diventerà l’odierno liceo Alfieri.
La nascita della scuola media assorbirà i primi tre anni del ginnasio, lasciando solo la quarta e quinta ginnasio a far parte del percorso di studi superiori.

 

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Ente Responsabile

  • Fondazione Tancredi di Barolo