Scuola elementare Antonio Ambrosini
Sorta in un allora nuovissimo quartiere Falchera, partecipa oggi al fenomeno di forte contrazione dell’utenza della zona e al conseguente accorpamento di diversi nuclei scolastici. Nell'edificio ha sede la biblioteca Civica don Lorenzo Milani dal 2009.
Sede Biblioteca civica Don Lorenzo Milani
L'area su cui si sviluppa il quartiere Falchera è isolata rispetto alla città; più precisamente si trova a nord, oltre la Stura, poco prima dell'imbocco dell'autostrada per Milano. Il progetto urbanistico di Falchera fu elaborato nel 1951 da un gruppo di architetti (capofila Astengo) e rappresentò un nuovo modello insediativo per l'edilizia popolare, fondato sulla valorizzazione delle risorse paesistiche, che in parte richiamava le esperienze britanniche e scandinave contemporanee. Il quartiere avrebbe dovuto mantenere il carattere di isolamento, protetto dal bosco di querce allora esistente, ma le esigenze abitative degli anni settanta lo fecero estendere ancora verso nord, a danno del boschetto, con un'edificazione molto diversa dall'originale a 2 o 3 piani, che creò una frattura tra il vecchio e il nuovo insediamento, in quanto il primo ha un carattere rurale, mentre il secondo ha un carattere suburbano.
La Falchera si raggiunge imboccando un lungo viale fiancheggiato da tigli dalla strada provinciale per Cuorgnè. Il nucleo centrale del quartiere originario è costituito da una piazza protetta da un grande porticato su cui si affacciano edifici pubblici e privati, tra i quali la biblioteca e la chiesa.
Nel gennaio 2011 la Falchera è stata inserita dalla Città nel processo di trasformazione per la riqualificazione fisica, ambientale, funzionale e sociale dell'area Nord. Si tratta di un complesso di interventi che interessano gli spazi pubblici, gli edifici a servizio della collettività, la qualità ambientale e gli spazi verdi.
L'accesso al quartiere dalla strada per Cuorgnè sarà presto affiancato da un secondo accesso da corso Romania. Nell'ambito di questo processo di trasformazione si inseriscono il risanamento dei laghetti (che prevede la sistemazione a verde pubblico attrezzato e la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili, aree di sosta, aree gioco) e il trasferimento della biblioteca dalla piazza centrale alla nuova sede in via dei Pioppi 43, in un'area più baricentrica del territorio, facilmente raggiungibile anche da altre parti della città per la vicinanza della stazione FS TO-Stura, che in 15 minuti collega col Lingotto, e del capolinea della linea 4 GTT.
Il complesso della Scuola elementare "Antonio Ambrosini" è nato nel 1960 nel cuore del quartiere progettato dall’architetto Giovanni Astengo su una superficie di 10mila e 500 metri quadrati, di cui tre quarti destinati ad area verde. Gli allievi erano circa 500.
Prima di quella data esisteva la scuola comunale di Strada Cuorgnè che ospitava in totale circa 900 scolari provenienti di Mappano, Villaretto, parte dell'Abbadia, della Pietra Alta e delle case Snia. A partire dalla fine degli anni Sessanta la popolazione scolastica cominciò a diminuire progressivamente fino a rendere superflua un'ala del complesso rimasta inutilizzata fino al 2001, anno in cui il Settore Patrimonio della Città la destina a nuova sede della Biblioteca civica Falchera (aperta nel 1976 nella storica piazza Falchera, poi piazza Astengo).
Lo spazio - ristrutturato a partire dall'agosto 2009 dal Settore Servizi Tecnici - Edilizia per la Cultura del Comune - è oggi la nuova Biblioteca civica "Don Lorenzo Milani".
Costruita per conto dell’INA CASA all’interno del quartiere realizzato per far fronte alla massiccia immigrazione operaia dal sud, la scuola ha beneficiato di un’ampia superficie a disposizione, oltre 10.500 metri quadri di cui tre quarti destinati ad area verde. Strutturata su due piani e intitolata ad Antonio Ambrosini direttore generale delle scuole torinesi dal 1897 al 1927, può ospitare fino a 800 alunni ed è dotata di biblioteca, museo, archivio, emeroteca, oltre che di due palestre con spogliatoi e docce. Nei primi anni Sessanta il numero di alunni sfiorava le 500 unità. Sommati agli utenti delle sue succursali Ghirardi, Villaretto e Corso Vercelli, gli alunni arrivavano a 1400. Già a fine del decennio tuttavia, il numero di studenti scande a 300 e l’Ambrosini passa alle dipendenze della elementare Giachino restandovi per tutti gli anni Settanta. Nel corso del decennio si registra nuovamente un aumento di allievi, raggruppati in 21 classi. Oggi la scuola fa parte dell’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci, che comprende un totale di 978 alunni distribuiti in 6 sedi: le due medie Da Vinci (sede centrale della didattica) e Bernardo Chiara (con succursale in via Cavagnolo), le due elementari Neruda e Ambrosini e la scuola dell’infanzia Rosa Luxemburg. Fino a qualche anno fa faceva parte del complesso anche la scuola Pia Carena in via degli Abeti 12/1, costruita nel 1974 e poi dismessa. La scuola è da sempre impegnata a favore dell’accoglienza e dell’integrazione tra gli studenti, tra cui si segnalano ragazzi di origine romena, egiziana e nomadi rom provenienti prevalentemente dal campo di via Germagnano, dalle basse di Stura o dal Villaretto.
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Città di Torino. Ripartizione VII. Istruzione, Ufficio rilevazioni statistiche scolastiche.
- Archivio storico della Città di Torino (a cura di), Miscellanea Istruzione 514. Piano Quinquennale di Edilizia Scolastica Materna e dell’Obbligo, [S.l, s.n.] s.d.
Soggetti correlati
Luoghi correlati
Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo
- MuseoTorino