Scheda: Evento - Tipo: Culturale

Torino e le donne. Piccole e grandi storie dal Medioevo a oggi - Cittadine onorarie

''Torino e le donne''. Sezione: Cittadine onorarie

Archivio Storio della Città di Torino, documenti in mostra dal 6 ottobre 2021 al 31 marzo 2022.

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Cittadine onorarie

La prima cittadinanza onoraria al femminile venne conferita solo nel 1982 dal sindaco Novelli alla senatrice a vita Camilla Ravera, al Quirinale in presenza del presidente Sandro Pertini. Da allora i nomi femminili nell’albo d’oro sono cresciuti, sino ad arrivare al conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre, votato all’unanimità.

Rita Levi-Montalcini (Torino, 1909 - Roma, 2012), di famiglia ebraica, si laureò in Medicina a Torino nel 1936 con il massimo dei voti, ma il proseguimento della sua carriera accademica fu stroncato dallo sbarramento delle carriere accademiche e professionali ai cittadini italiani di “razza non ariana”. Dopo un breve periodo passato a Bruxelles tornò a Torino nel 1940 e installò una piccola unità di ricerca nella sua stanza. I bombardamenti degli Alleati nel 1941 costrinsero la sua famiglia a trasferirsi prima nell’Astigiano e poi a Firenze, dove strinse contatti con i partigiani del Partito di Azione e dove nel 1944 divenne medico presso il Quartier Generale anglo-americano. Terminata la guerra, tornò a Torino con la famiglia. Nel 1986 le venne assegnato il premio Nobel per la Medicina insieme al biochimico americano Stanley Cohen. Nominata senatrice a vita nel 2001 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ha ricevuto varie lauree honoris causa, molte onorificenze italiane e straniere, nonché numerose cittadinanze onorarie (tra cui quella della sua città natale).

Liliana Segre (Milano, 1930), senatrice a vita dal 26 settembre 2018, è membro della VII Commissione permanente (Istruzione pubblica, Beni culturali), della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza e della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.
Di origine ebraica, nel gennaio 1944 viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau con suo padre: dopo l’arrivo al campo non lo rivedrà più. Ha passato la vita nell’impegno e nella testimonianza degli orrori della Shoah; dal 9 dicembre 2019 è cittadina onoraria di Torino.

Note

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(Mostra a cura di Maura Baima, Luciana Manzo, Fulvio Peirone. Segreteria: Anna Braghieri. Progetto espositivo: Ottavio Sessa. Allestimento: Gisella Gervasio, Manuela Rondoni. Riproduzioni fotografiche: Giuseppe Toma, Enrico Vaio. Foto web: Deborah Sciamarella. Collaborazioni: Andrea D'Annibale, Massimo Francone, Omar Josè Nunez, Anna Maria Stratta. Per MuseoTorino: Caterina Calabrese, Surya Dubois Pallastrelli, Diletta Michelotto. Traduzioni: Surya Dubois Pallastrelli, Laura Zanasi).

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