San Massimo primo vescovo di Torino
Eusebio da Vercelli portò il cristianesimo a Torino ma fondamentale fu il successivo ruolo di san Massimo, primo vescovo della città.
Fu quasi certamente Eusebio, primo vescovo di Vercelli, a portare il cristianesimo a Torino alla metà del IV secolo d.C, ma personalità decisiva fu Massimo, primo vescovo cittadino; sono meno noti i suoi successori.
Dalla predicazione di Massimo emergono un temperamento duro, talora collerico verso un gregge che non rispondeva al meglio ai suoi moniti, e una visione pessimistica dei tempi. Anche se i fedeli trascuravano festività e precetti, il vescovo era assai attaccato alla comunità e consapevole dell’importanza del proprio ruolo nell’affermare la nuova fede. La lotta all’idolatria e alle divinità pagane furono tra i suoi principali impegni, il digiuno in tempo di Quaresima un utile strumento di controllo sui fedeli, l' elemosina e l'assistenza ai poveri fra i valori più sostenuti da Massimo. Non mancarono le critiche al potere temporale che, pur promulgando leggi a favore della Chiesa, non le faceva rispettare appieno. A quel tempo già esisteva un calendario liturgico compiuto e numerosi erano gli edifici di culto in città, tra cui quello dedicato ai martiri Solutore, Avventore e Ottavio primi protettori della città. Fuori da porta Segusina esistette un cimitero cristiano e non doveva essere il solo.
Sotto san Massimo, nel 398, si tenne l’importante sinodo di Torino, cui intervennero numerosissimi vescovi del nord Italia e del sud della Gallia, che compose parte almeno dei contrasti fra le due Chiese.