Casa di Dante Di Nanni
In questa casa si rifugiò il 17 maggio 1944 Dante Di Nanni. Individuato dalla polizia fascista, venne ucciso dopo un assedio durato quasi tre ore.
Costruita ai primi del Novecento, la casa di Borgo San Paolo, quartiere di antica tradizione operaia, ospitò al terzo piano l'alloggio che, durante la Resistenza, costituì una delle basi cittadine dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP). Questa organizzazione armata fu attiva fin dal novembre 1943: la sua strategia era quella di compiere azioni di guerriglia urbana con lo scopo di uccidere fascisti, tedeschi e personalità della Repubblica di Salò, o ancora attentati a locali o alla rete tranviaria. Dante Di Nanni era figlio di immigrati pugliesi: a 15 anni entrò in fabbrica continuando a frequentare le scuole serali. A 17 si arruolò in Aeronautica e dopo l'8 settembre 1943 entrò nelle bande partigiane nella zona di Boves (CN). Quando la sua banda fu dispersa dai tedeschi tornò a Torino ed entrò nei GAP. La notte del 17 maggio 1944, con un gruppo di gappisti, fece un attentato a un'antenna radio dell’Eiar: ne seguì uno scontro a fuoco durante il quale fu gravemente ferito e venne trasportato da un compagno nella casa di via San Bernardino. Individuato la mattina seguente, probabilmente in seguito alla confessione estorta sotto tortura a uno dei due compagni catturati nell'azione della notte precedente, fu ucciso dalla polizia fascista, dopo quasi tre ore di assedio. Il 2 luglio 1945 gli venne concessa la medaglia d'oro al valor militare. Nel dopoguerra la casa divenne mèta di una manifestazione politica e commemorativa, con corteo e comizio, nell'anniversario della morte. Attualmente è un edificio residenziale.
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Sitografia
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Ente Responsabile
- Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà