L’Arsenale e le scuole tecniche militari
L' attenzione agli apparati militari e al loro sviluppo generò formazione, ricerca e progresso tecnologico; nacquero infatti, nella prima metà del Settecento, le Scuole di artiglieria e fortificazioni e l’Arsenale.
Uno dei più innovativi esiti dell’interesse sabaudo per l’esercito fu l’istituzione delle Reali scuole teoriche e pratiche di artiglieria e fortificazioni, ideate da Ignazio Bertola, Primo ingegnere del re, nel 1736 e aperte nel 1739, per formare ingegneri, architetti militari, cartografi, funzionari con preparazione scientifica per lo Stato e gli apparati militari. Vi si insegnavano matematica, geometria, topografia, idraulica, balistica, scienza delle costruzioni e delle fortificazioni All'interno della Reali scuole, furono approntati i primi laboratori di chimica delle polveri, di metallurgia, di mineralogia ai quali poi s’aggiunsero i laboratori scientifici del nuovo Arsenale nel 1738-1742 dall'ingegnere militare Antonio Felice Devincenti. Vi si condussero esperimenti su armi e munizioni e ricerche più generali su materie legate all' estrazione e alla lavorazione dei metalli, alla realizzazione di utensili, ai controlli sui materiali, alla costruzione di forni e di macchinari per l’industria tessile e per la chimica tintoria. Nelle Scuole di artiglieria e fortificazioni insegnarono personalità come Luigi Lagrange, Papacino d’Antoni, Francesco Michelotti, che poi avrebbe diretto il grande Regio laboratorio d’idraulica aperto nel 1765 alla tenuta Parella, lungo la strada di Francia.
Le Scuole, sin dalle origini, furono dotate di una ricca biblioteca specialistica per gli studenti, che costituisce il primo nucleo dell'attuale Biblioteca della Scuola d'Applicazione Genio Artiglieria, nell’Arsenale.