Scuole di Avviamento
Corso post-elementare di carattere essenzialmente pratico, è attivo dal 1923 al 1962 e permette di adempiere all’obbligo scolastico e di avviare gli studenti all’apprendimento di un mestiere.
Con il regio decreto n. 2185 del 1 ottobre 1923 si stabilisce la necessità di creare dei corsi integrativi che permettano, al termine degli anni di scuola elementare, di adempiere all’obbligo scolastico esteso fino ai 14 anni.
Si istituiscono corsi a diversi indirizzi, della durata triennale (VI, VII e VIII classe), sotto il controllo diretto dello stesso Direttore Centrale delle scuole elementari, a cui viene affiancato un ispettore tecnico.
I corsi maschili attivati a Torino prevedono una scelta tra l’avviamento industriale, quello commerciale, artistico, agrario e alberghiero. L’avviamento artistico e alberghiero è aperto anche alle alunne, mentre ad esclusivo appannaggio femminile sono gli avviamenti domestico-professionale e uno a indirizzo commerciale.
Accanto alle materie specifiche ve ne sono altre di cultura generale. In particolare si cerca di dare alla classe VI un orientamento didattico comune. Nel 1927-1928 nella classe VIII della scuola Pestalozzi viene aperto in ore extrascolastiche un corso sperimentale di calcografia, diretto dall’artista Francesco Menneyey mentre alla Carducci è proposto un corso speciale di decorazione delle ceramiche e lavori femminili d’arte.
Nel 1929 un decreto ministeriale stabilisce che i corsi integrativi di avviamento al lavoro devono essere trasformati in scuole secondarie di avviamento al lavoro. Accanto agli indirizzi già esistenti si pensa di attivare un corso di tipo alberghiero presso la scuola elementare Tasso, uno per artieri stampatori presso la De Amicis, e un corso per la fotografia e la cinematografia presso la Pacchiotti.
Gli altri istituti elementari della città che dispongono di corsi di avviamento sono la scuola Parini (industriale maschile e femminile), Santarosa (industriale femminile), Vittorino da Feltre (commerciale femminile), Muratori (industriale maschile), Rignon (industriale maschile), Allievo (industriale maschile), Gozzi (commerciale femminile).
Il numero degli iscritti scende da 2430 nel 1926-1927 a 1287 tre anni dopo: il passaggio dai corsi integrativi alle vere e proprie scuole di avviamento non giova alla frequenza. Nel 1932-1933 le scuole di avviamento professionale passano sotto l’amministrazione dello Stato: restano sotto la gestione comunale soltanto la scuola di avviamento De Amicis, Carducci, Pacchiotti e Bonafus. Esse sono gratuite e sussidiate dal Patronato scolastico.
L’avvento della Seconda Guerra Mondiale non risparmia le scuole di avviamento: la Clotilde di Savoia in via Bertolotti 10 è sinistrata gravemente, così come il Parini di corso Firenze e il Giulio di via Bazzani. Nonostante i danni si decide comunque di ristrutturare gli edifici e di riaprirli, mentre non ripristinati risultano la scuola di avviamento professionale Santarosa di via Montenegro, il commerciale Valperga Caluso di corso Regina Margherita e il professionale Sauro di via Pastrengo. Danni meno gravi subiscono l’avviamento industriale Freguglia in via Revel, il Plana in piazza Robilant e l’Allievo in via Luini. Totalmente sinistrata invece è l’avviamento Regina Elena, che aveva sede presso la distrutta scuola elementare Vittorino da Feltre.
Le scuole di avviamento continuano i loro corsi fino alla riforma del 1962, che introduce la scuola media unica e obbligatoria.
Bibliografia
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico Città di Torino, Miscellanea Istruzione
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Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo