Agilulfo (? - 615/616)
Agilulfo era duca di Torino e venne eletto re dei Longobardi nel 591. Sposò la regina Teodolinda e probabilmente si convertì dall’arianesimo al cattolicesimo dopo il matrimonio.
Agilulfo fu una figura di primo piano nella storia dell’Italia longobarda. Dopo aver passato l’arco alpino, i Longobardi organizzarono il regno in ducati: uno di questi aveva come centro Torino. La circoscrizione torinese si trovava in una posizione di particolare importanza: vicinissima al confine con i Franchi e piuttosto prossima a Pavia, capitale del Regnum Langobardorum. Per questo motivo i duchi di Torino potevano disporre di una particolare concentrazione di forze militari sul loro territorio e potevano porsi in diretta concorrenza con i re residenti a Pavia. Infatti, ben tre dei quattro duchi longobardi documentati per il ducato torinese divennero re.
Agilulfo, in particolare, divenne re nel 591. Ariano, probabilmente si convertì al cattolicesimo dopo aver sposato la cattolica Teodolinda, vedova del re Autari. Fu Agilulfo a proteggere il monaco irlandese Colombano, fondatore dell’abbazia di Bobbio. Morì nel 615 o 616, lasciando tre figli, Adaloaldo – che aveva fatto associare al trono nel 604 – e Gundeperga, avuti con Teodolinda, e un’altra figlia avuta da un precedente matrimonio.
Bibliografia
- Bertolini, Ottorino, Agilulfo in Dizionario biografico degli italiani, Vol. I, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 1960, pp. 389-397
- Gasparri, Stefano, I duchi longobardi, Istituto storico italiano per il Medio Evo, Roma 1978 , pp. 45-46, 51-52, 56, 60
- Delogu, Paolo, Il regno longobardo, in Galasso, Giuseppe (a cura di), Storia d’Italia, Vol. 1, Utet, Torino 1980, pp. 3-218
- Sergi, Giuseppe, Longobardi a Torino, in Brogiolo, Gian Pietro - Chavarria Arnau, Alexandra (a cura di), I Longobardi. Dalla caduta dell’Impero all’alba dell’Italia, Silvana editoriale, Cinisello Balsamo 2007, pp. 41-60
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