Necropoli di età romana
Nel mondo romano le necropoli, le città dei morti, erano organizzate subito al di fuori del perimetro urbano lungo le strade che uscivano dall’abitato.
Introduzione
Il divieto di seppellire in città aveva evidenti ragioni igieniche, soprattutto nel caso delle inumazioni, ma serviva anche come difesa dagli incendi che avrebbero potuto scoppiare durante le cremazioni: il fuoco nelle città romane, per lungo tempo costruite prevalentemente in legno, era un nemico sempre in agguato e le fiamme provocavano crolli quasi quotidiani.
Le necropoli, in maniera simile ai nostri cimiteri, erano attraversate da piccole strade che permettevano di circolare tra le diverse sepolture, aggirandosi tra semplici fosse, recinti funerari di famiglia, grandi sepolcri o mausolei.
Gli appezzamenti di terreno, grandi o piccoli che fossero, erano gestiti con atti di compravendita i cui termini venivano a volte riportati sulle iscrizioni con cui il defunto e i suoi familiari ribadivano le misure del loro lotto, di solito delimitato da quattro cippi in pietra.
I proprietari dei sepolcri potevano prevedere dei lasciti testamentari che garantissero la manutenzione della loro tomba e lo svolgimento corretto dei riti e dei sacrifici, prevedendo anche delle severe multe per gli eredi che avessero voluto vendere il sepolcro o utilizzarlo per la sepoltura di membri di altre famiglie
Le necropoli di Augusta Taurinorum
Le importanti modificazioni urbanistiche attuate dai Savoia nell’intento di munire di difese la capitale del loro ducato, le devastanti demolizioni napoleoniche e infine l’espansione edilizia seguita a un aumento demografico esponenziale tra Ottocento e Novecento hanno cancellato la maggior parte delle aree di necropoli della città romana. Oggi possiamo quindi solo avanzare ipotesi sulla base delle notizie e dei rinvenimenti avvenuti casualmente nel corso dei secoli e immaginare che le aree funerarie fossero concentrate soprattutto a nord, verso e oltre la Dora, e a ovest.
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Ente Responsabile
- MuseoTorino
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie