Orologio solare, Palazzo Madama
Meridiana Universale (scomparsa) detta “Meridiana dei Torinesi”: La parete meridionale del castello, quella che guarda verso via Lagrange, risale nella forma attuale al XV secolo e qui pare che già nel 1592 (il progetto di restauro dell’edificio, di Ascanio Vittozzi, è del 1584) vi fosse un orologio solare che doveva essere di tipo italico.
Nella sua ultima versione il quadrante, un orologio alla francese con due meridiane ai lati, ricordava nelle forme quello della Confraternita dei Battuti a Poirino e quello della chiesa di Stupinigi. Francesco Robetto, gnomonista, ne è l’autore e l’opera venne realizzata a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Il quadrante, raffigurato in molte incisioni della metà dell’Ottocento e ancora visibile in molte vecchie fotografie e cartoline, è rappresentato anche in un disegno del Gonin (1864) in Album delle Castella feudali della Monarchia di Savoia. Ancora oggi un’area più chiara, sui mattoni della parete inscuriti dal tempo, indica dove era posizionato il riquadro dell’orologio e le tre aree che lo costituivano. L’orologio solare dava indicazione delle ore e del mezzodì. Una indicazione visibile da tutta la piazza era anche ripetuta, a mezzogiorno, abbassando un pallone scorrevole su di un'asta posta sull'Osservatorio Astronomico che aveva sede in cima al Palazzo.
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