Torino e le donne. Piccole e grandi storie dal Medioevo a oggi - L'immigrazione
''Torino e le donne''. Sezione: L'immigrazione.
Archivio Storio della Città di Torino, documenti in mostra dal 6 ottobre 2021 al 31 marzo 2022.
Tra aspettative e realtà
«Il cammino della speranza dei meridionali si conclude spesso nelle squallide baracche di bidonville. Adesso il Comune sta abbattendo queste baracche, per risanare Corso Polonia. Gli immigrati che le abitavano sono stati trasferiti nelle case di Lucento. Ma gli altri, quelli che continuano a giungere dal Sud con il loro bagaglio di illusioni, convinti che Torino sia un Eldorado?»
Molti degli immigrati a Torino fra gli anni Cinquanta e Sessanta si trovarono a vivere in condizioni precarie, in una città che in quel periodo non era dotata di adeguati servizi e infrastrutture per reggere una tale ondata migratoria: basti pensare che solo nell’anno 1961 giungono in città 84.000 immigrati.
«Controllano il certificato di famiglia prima di affittare tre camere e cucina. È il caso di un operaio della Michelin che guadagna 120 mila lire il mese, ma non può ottenere una casa perchè ha 5 figli», 1975.
«Una famiglia arriva dal Sud nel freddo di una stazione che si chiama Torino. E cerca con gli occhi lo sguardo di un parente perchè non cali subito la solitudine», 24 dicembre 1975.
(ASCT, GDP, sez I 1606A_046 e 024)
Note
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(Mostra a cura di Maura Baima, Luciana Manzo, Fulvio Peirone. Segreteria: Anna Braghieri. Progetto espositivo: Ottavio Sessa. Allestimento: Gisella Gervasio, Manuela Rondoni. Riproduzioni fotografiche: Giuseppe Toma, Enrico Vaio. Foto web: Deborah Sciamarella. Collaborazioni: Andrea D'Annibale, Massimo Francone, Omar Josè Nunez, Anna Maria Stratta. Per MuseoTorino: Caterina Calabrese, Surya Dubois Pallastrelli, Diletta Michelotto. Traduzioni: Surya Dubois Pallastrelli, Laura Zanasi).