Villa D'Ormea, già Vigna Berardt
Tra piazza Zara e via Sabaudia, che inizia la salita per Cavoretto, una ripida stradina s'inerpica oggi come un tempo sino a villa Ormea, grande edificio immerso tra gli alberi d'un piccolo terrazzo collinare. L'edificio ha aspetto ottocentesco, ma l'origine è più antica.
Nel 1706 la vigna era dei Conti di Torrazza, poi passò ai Tournon. Nel 1769 il Colonnello dei Dragoni di Piemonte, conte Gioacchino Antonio Avogadro di Quinto, sposò Rosa Bongini, una borghese assai ricca e con la dote acquistò la vigna.
Rimasta vedova, Rosa vendette la villa a Teresa Ponte di Scarnafigi e alla famiglia Ferrero d'Ormea.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA D'ORMEA, GIÀ VIGNA BERARDT
Strada alla Villa d'Ormea
Vigna.
L'edificio di valore storico-artistico e ambientale costituisce elemento fondamentale nella sequenza delle ville e vigne collocate sui poggi dominanti il Po e corso Moncalieri.
Nel 1706 la vigna era di proprietà dei conti Torazza. Nel 1769 il conte Girolamo Casimiro Avogadro di Quinto acquisisce la vigna per matrimonio. Il Grossi la cita come «Quint vigna con casino assai bello». Nel primo Ottocento la vigna passa a Teresa Ponte di Scarnafigi, e alla metà, ai Ferrero d'Ormea. La Carta topografica della Caccia segnala un edificio a blocco situato al centro e assiato su un «artefatto piano» ad emiciclo. Sul lato a monte in corrispondenza all'antico percorso, che collegava alla Strada della Viassa, era sita la cappella. Tale impianto si mantiene nella mappa napoleonica, ma si presenta oggi come una villa ottocentesca.
Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 139; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXXII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 563-564.
Tavola: 66
Bibliografia
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 651 Vai alla pagina digitalizzata
- Lodari, Renata (a cura di), Atlante dei giardini del Piemonte, Libreria geografica, Novara 2017 , p. 170