Scuola elementare Emanuele Filiberto duca d’Aosta
Con la sua imponente struttura razionalista la scuola rappresenta uno degli ultimi esempi della grande tradizione di edilizia scolastica torinese iniziata alla fine dell’Ottocento.
Scuola elementare costruita nel 1933 in un borgo allora ancora parzialmente periferico, la Duca d’Aosta rappresenta insieme con le scuole Margherita di Savoia, Re Umberto I, Vittorio Amedeo II, Giuseppe Cena e Duca degli Abruzzi l’ultimo esempio di scuola di impianto monumentale. L’edificio ha una capienza di oltre 1000 alunni. La struttura prevede ingressi e scale separati per maschi e femmine. La Duca d’Aosta, edificio di ampie dimensioni e privo di elementi decorativi, presenta una pianta rettangolare con ampio cortile interno ed è dotata di piscina coperta e due palestre.
Nel 1938 ha 524 alunni maschi e 524 alunne femmine e funge da scuola serale per 114 alunni suddivisi in 7 aule. Nel 1939 viene dotata di un impianto di riscaldamento per le docce. La guerra trasforma la scuola in edificio di accoglienza per i sinistrati ma i bombardamenti segnano pesantemente la struttura sinistrando i 56 locali. Bombe incendiarie e soffio di bomba dirompente causarno lo scoperchiamento parziale del tetto, foratura delle volte, crollo di muricci, schiantamento di infissi A causa dei gravi danni subiti, alla ripresa delle lezioni, parte degli alunni deve essere ospitata presso le Casermette di Borgo San Paolo. Al novembre 1945 risultavano in corso lavori di ripristino.
Ricostruita e poi ampliata nel 1954, la scuola si trova a fronteggiare l’aumento di alunni dovuto alla consistente immigrazione dal sud e dal Veneto. In questi anni la Duca d’Aosta ha la propria succursale in zona Lucento, in prossimità del Villaggio Profughi, con quasi 500 alunni che, per mancanza di spazi, non dispongono del servizio di refezione. Negli anni Sessanta la scuola ha come succursale la Armstrong di corso Monte Grappa, con 600 allievi. A questa si aggiunge, in anni più anni più recenti, la Calvino, in via Zumaglia.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SCUOLA ELEMENTARE COMUNALE DUCA D'AOSTA
Isolato compreso tra le Vie Capelli, Carrera, Asinari di Bernezzo
Edificio scolastico per l'istruzione elementare.
Edificio scolastico di valore ambientale e documentario che contribuisce a caratterizzare la coeva espansione residenziale. L'edificio è stato costruito tra il 1931 ed il 1933 su progetto dell'ing. Orlandini per conto del Comune di Torino.
L. OTTINO, 1951.
Tavola: 31
Bibliografia
- Edifici scolastici - programmi ed attuazioni a Torino, in «Rassegna mensile municipale “Torino”», 8 agosto, 1937, Torino
- Guidi, Guido, Opere culturali ed assistenziali devastate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 9, settembre, 1949, Torino, pp. 25-28 Vai al testo digitalizzato
- Ottino, Leopoldo, Le scuole comunali di Torino prima del loro passaggio allo Stato, Gambino, Torino 1951
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , 507 Vai alla pagina digitalizzata
- Sforza, Michele, La città sotto il fuoco della guerra. La tragedia delle città italiane e l'impegno dei vigili del fuoco nella seconda guerra mondiale, U. Allemandi, Torino 1998 , p. 34 sgg.
- Catalogo dei beni culturali architettonici. Edifici scolastici, Ministero per i Beni e le Attività culturali - Comune di Torino, Torino 2009
- Giordano, Giuseppe - Dal Bo, Bruno, Il Martinetto e dintorni: 1943-1945 oltre la memoria, Visual Grafika, Torino 2009 , p. 144
- Città di Torino (a cura di), La scuola adotta un monumento, 2006, 2007, 2008, ITER, Torino
Fonti Archivistiche
- ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 2024 cart. 41 fasc. 30 n. ord. 2
- Archivio storico della Città di Torino (a cura di), Miscellanea Istruzione 514. Piano Quinquennale di Edilizia Scolastica Materna e dell’Obbligo, [S.l, s.n.] s.d.
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- Fondazione Tancredi di Barolo
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà