Casa Baloire
La palazzina, costruita nel 1911 da Enrico Bonicelli, coglie le ultime suggestioni del gusto liberty nelle decorazioni in ferro battuto e nel portone ligneo e intanto anticipa, con le originali finestre sfasate, la nuova tendenza geometrica.
Nonostante prenda il nome dai proprietari dell’isolato, i fratelli Domenico, Pietro e Maggiorino Baloire, la palazzina a due piani, sita all’angolo con via Vagnone, fu commissionata da Giuseppe Zorio, nel 1911, all’ingegnere Enrico Bonicelli (1872-1939), il quale aveva firmato l’anno precedente i disegni per i vicini Magazzini Maganza, tra le vie Palmieri e Vassalli Eandi.
Il piccolo complesso risulta articolato in una serie di volumi diversi tra loro nella forma e nelle decorazioni utilizzate; la realizzazione è piuttosto fedele al progetto originale, se si eccettuano l’apertura della finestra circolare del bow-window, al posto di un fregio floreale, e l’aggiunta del corpo di fabbrica con terrazza a destra delle finestre sfasate, laddove nel progetto era previsto un cancello. La porzione centrale dell’edificio si eleva di un piano in più rispetto al resto del fabbricato e termina il suo sviluppo con un aggetto ligneo della copertura, che ne caratterizza l’aspetto e che sembra richiamare la struttura a graticcio con motivi in ferro battuto e le torrette con il tetto a chalet della birreria Durio al Fortino, realizzata nel 1906 dall’ingegnere Adolfo Dalbesio (1860-1915). Le finestre sfasate a scandire la facciata, che ritroviamo in un progetto coevo di Michele Frapolli (1880-1950) nel quartiere Crocetta, rivelano tuttavia aspirazioni a giochi geometrici. Tra gli elementi degni di nota vi sono la decorazione litocementizia con il motivo a tralci vegetali compatti, che dallo zoccolo prosegue sui battenti lignei del portone d’ingresso, e il bow-window con copertura a ombrello, al di sopra del portone di ingresso.
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico della Città di Torino, Progetti Edilizi, 1911, pratica n. 209.
Fototeca
Temi correlati
Ente Responsabile
- Associazione L&M – I Luoghi e la Memoria