Scuola elementare Michele Lessona
Scuola in prima fila nell’affrontare la questione dell’integrazione, fa parte di un gruppo sperimentale contro la dispersione scolastica. La scuola fu bombardata il 13 luglio 1943.
1. Storia dell'edificio
Appartenente all’Istituto Comprensivo Lessona, possiede due succursali: la De Amicis e la scuola di via Fiocchetto. All’inizio del 1903 in via Messina figurano alcune aule della Fontana (ancora chiamata Vanchiglia). L’intitolazione a Michele Lessona (1823-1894, medico, divulgatore scientifico e scrittore, fu Rettore dell’Università di Torino) avviene nel 1910, periodo in cui la scuola possiede 17 aule e risiede ancora in un edificio privato. Il progetto di costruzione della nuova sede in corso Regio Parco è datato 1915, ma l’avvento della Prima Guerra Mondiale rimanda l’inizio dei lavori. La nuova struttura sorge infine su un’area, già acquistata da tempo dal Comune, situata tra corso Regio Parco e le vie Parma e Modena e comprende 30 aule, un ampio laboratorio per il corso popolare, una palestra, un refettorio ed altri locali speciali per la direzione, gli insegnanti e custodi, ingressi separati per sezioni maschili e femminili. Il tratto di fabbricato tra corso Regio Parco e via Parma è ultimato nel 1921-22 mentre la conclusione dell’edificio data 1924, con un costo complessivo di L. 1.480.000. Restaurata dopo i danni bellici subiti, la Lessona dipende in questi anni dalla Sclopis e conta circa 600 alunni. Il boom demografico porta la scuola, alla fine degli anni Sessanta, a ricorrere a due succursali, una in via Fiocchetto e una in via Bologna. Negli ultimi trent’anni la Lessona diviene simbolo dell’impegno a favore dell’integrazione multietnica: i tanti progetti, i laboratori e le attività volte a coinvolgere anche la popolazione extrascolastica hanno portato a risultati di grande interesse, tra cui nel 1998 l’elezione per la prima volta all’interno del Consiglio di Classe di un rappresentante dei genitori di origine marocchina.
2. Bombardamenti
La scuola Michele Lessona fu colpita dal bombardamento notturno del 13 luglio 1943 effettuato da aerei della RAF con bombe di grosso e grossissimo calibro. Il bombardamento provocò il sinistramento di tuttii locali con crollo parziale dei soffitti e lesioni ai muri interni. La palestra fu completamente distrutta da un incendio dovuto a spezzoni incendiari.
Bibliografia
- Guidi, Guido, Opere culturali ed assistenziali devastate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 9, settembre, 1949, Torino, pp. 25-28 Vai al testo digitalizzato
- Bassignana, Pier Luigi, Torino sotto le bombe nei rapporti inediti dell'aviazione alleata, Edizioni del Capricorno, Torino 2013
- Città di Torino (a cura di), La scuola adotta un monumento, 2000, ITER, Torino
Sitografia
Fonti Archivistiche
- ASCT Fondo danni di guerra, inv. 1026, cart. 21, fasc. 27, n.ord. 5
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Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo