Amedeo III di Savoia (1095 ca. − 1148)

Amedeo III di Savoia, figlio di Umberto II, nasce alla fine del secolo XI e muore nel 1148 durante la seconda Crociata. Nel 1131 aveva occupato la città di Torino, proseguendo il tentativo di suo padre di estendere il controllo della dinastia Savoia sull’area torinese.
Amedeo III di Savoia, nato intorno al 1095 e morto nel 1148 a Nicosia, era figlio di Umberto II di Moriana-Savoia e di Gisla di Borgogna. Il suo primo matrimonio con Adelaide non diede alcuna discendenza, mentre con la seconda moglie, Matilde d’Albon, Amedeo ebbe dieci figli, tra cui il suo successore, Umberto III. È ad Amedeo che si deve la fondazione dell’abbazia di Hautcombe, nella quale i membri della dinastia Savoia vengono sepolti da generazioni. Nel 1131 Amedeo occupò la città di Torino, intitolandosi comes Taurinensis, “conte di Torino” in un documento redatto nella casa del cittadino torinese Giovanni Baderio. La sua influenza sulla città si concluse violentemente nel 1136, quando l’imperatore Lotario riconquistò Torino, costringendo Amedeo alla fuga. Il conte aveva approfittato del relativo vuoto di potere che ancora caratterizzava l’area torinese dopo la dissoluzione della marca torinese nel 1091, facendo leva anche sulla tensione dei rapporti tra la comunità dei cittadini di Torino e i loro vescovi, che si contendevano gli stessi privilegi un tempo dei marchesi. Amedeo poteva anche rivendicare, secondo una strategia di espansione seguita anche dal padre, l’eredità territoriale e politica degli arduinici, visto che la madre di Umberto II era Adelaide, ma questo tentativo della dinastia sabauda di estendere il suo controllo su Torino ebbe comunque vita breve. Partito per la seconda Crociata, Amedeo morì a Nicosia, sull’isola di Cipro, dove venne sepolto.
Bibliografia
- Previté Orton, The Early History of the House of Savoy, Cambridge 1912
- Francesco Cognasso, Amedeo III di Savoia in Dizionario biografico degli italiani, Vol. II, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 1960
- Sergi, Giuseppe, Potere e territorio lungo la strada di Francia: da Chambéry a Torino fra X e XIII secolo, Liguori, Napoli 1981
- Bordone, Renato, Il primo diploma di Enrico V ai Torinesi e il fallimento cittadino nel controllo dei pedaggi, in Sergi, Giuseppe (a cura di), Storia di Torino. Dalla preistoria al Comune medievale, Vol. 1, G. Einaudi, Torino 1997, pp. 470-482 Vai al testo digitalizzato
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