Magazzino di piazza Vittorio
Un grande magazzino pubblico di età romana è venuto alla luce, tra 2004 e 2005, durante lo scavo effettuato in un settore della piazza in previsione della costruzione del parcheggio multipiano Vittorio Park.
Il magazzino
Alla fine del I secolo d.C. l’edificio più antico viene abbattuto per far posto a un progetto più ampio e articolato, che mantiene lo stesso orientamento. Questa completa ristrutturazione è databile agli anni successivi all’80-81 d.C., per la presenza di una moneta dell’imperatore Tito (che regna dal 79 all’81 d.C.) tra i materiali rinvenuti negli strati di livellamento del terreno dopo la distruzione del primo edificio.
Il magazzino era una grande struttura rettangolare lunga poco meno di 38 metri e larga 15 metri e mezzo. Lo spazio interno, di quasi 600 metri quadri, era diviso in tre navate da una serie di pilastrini in muratura funzionali a reggere il sistema di copertura, un semplice tetto a quattro spioventi con tegole piane. Intorno al capannone principale sorgevano altri edifici costruiti nel corso del tempo senza un progetto organico, per soddisfare le mutate esigenze dell’intero complesso. La posizione del magazzino era funzionale al carico e allo scarico delle merci che arrivavano per via fluviale e presupponeva la presenza, nelle vicinanze, di una banchina di approdo.
Introduzione
Le strutture di età romana individuate negli oltre duemila metri quadri di scavo si trovano fuori dalle mura, a circa mille metri dalla porta Decumana e a un centinaio di metri dall’odierno corso del Po. Il complesso doveva sorgere isolato in un’area di campagna, poiché non vi sono altre tracce di resti romani nei diversi settori della piazza già indagati, a più riprese, con scavi stratigrafici a partire dal 1997.
Tracce della prima costruzione
Pochi e molto frammentari sono i resti degli edifici più antichi. Il complesso principale, che si estendeva su una superficie di almeno trecento metri quadri, era costituito da un grande ambiente con annessi laterali. Pochi reperti ceramici e diverse monete permettono di ipotizzare che anche questo primo impianto fosse destinato allo stoccaggio delle merci e legato alle attività commerciali.
L’abbandono del magazzino e la capanna altomedievale
A partire dal tardo III secolo il magazzino cade progressivamente in disuso. Quasi nulle sono le tracce di un utilizzo posteriore al IV secolo. In un momento successivo, non databile con precisione, viene costruita una capanna di forma grossomodo rettangolare allungata, larga circa tre metri. Il piccolo edificio era realizzato in materiali leggeri e deperibili, come vimini, ramaglie e impasti di terra, impostati probabilmente su una debole armatura in legno.
Bibliografia
Temi correlati
Ente Responsabile
- Mostra Torino: storia di una città
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie