Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini, già Scuola elementare Vittorio Alfieri
Edificio di interesse storico e architettonico, sede dell'Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini. Precedentemente ospitava una scuola elementare i cui corsi erano attivi fin dall'Ottocento.
1. Storia dell'edificio
La scuola, che nel 2010 ha festeggiato il proprio centenario con una esposizione e una pubblicazione sulla propria storia, è nata come succursale della Boncompagni, in via Susa 5. Diviene autonoma nel 1903 quando, con delibera comunale del 3 aprile 1903, si stabilisce l’intitolazione del compartimento scolastico al noto poeta e drammaturgo piemontese Vittorio Alfieri (Asti, 1749 – Firenze, 1803).
Sede di patronato che nell’anno scolastico 1905-1906 inizia la distribuzione della merenda ai 141 alunni ammessi all’assistenza, la scuola si trasferisce nel 1910 nell’attuale sede, costruita su progetto dell’ing. Ghiotti per conto del Comune e realizzata dall’Impresa Porcheddu con una spesa di 450.000 lire. Il progetto prevedeva un edificio di tre piani con 24 aule, sala direzione, sala insegnanti, alloggi per bidelli nel sottotetto, 2 palestre una maschile e una femminile e un edificio a un piano solo nella parte centrale adibito a refettorio. La struttura occupa metà di un isolato urbano (l’altra metà è stata gradualmente saturata sempre da edifici scolastici) adiacente a un area adibita a verde pubblico, che prima era sede del Mattatoio. Durante la prima guerra mondiale la scuola si trasforma in Caserma Vittorio Alfieri, sede dei soldati di artiglieria, e negli anni successivi, ritornata a funzione di scuola, ogni aula viene dedicata a un ex allievo caduto in guerra attraverso l’affissione di targhe commemorative.
2. Dalla seconda guerra mondiale
Parzialmente sinistrata da soffio di bomba dirompente (che causò danni al tetto e schiantamento di porte, finestre e serramenti interni, danni ai soffitti) e poi ristrutturata dopo il secondo conflitto mondiale, la struttura negli anni Sessanta e Settanta si trova a non riuscire più a soddisfare il crescente numero di alunni e, dopo aver subito il disagio dei doppi turni, la soluzione è portata dalla costruzione nel 1974 di una succursale in via Collegno 73. Quest’ultima, tutt’ora attiva, adotta metodi montessoriani.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SCUOLA ELEMENTARE V. ALFIERI
Isolato compreso tra le Vie Avigliana, Palmieri, Cavalli
Edificio per l'istruzione destinato a scuola elementare.
Edificio per l'istruzione, di valore documentario per l'esito tipologico e per l'aspetto decorativo, di valore ambientale in quanto concorre a caratterizzare l'intorno urbano.
Edificio costruito su progetto dell'ing. Ghiotti per conto del Comune di Torino negli anni 1909/1910 dall'Impresa Porcheddu. L'edificio occupa metà di un isolato urbano (l'altra metà è stata gradualmente saturata sempre da edifici scolastici) adiacente all'area una volta sede del Mattatoio ed oggi sistemata a verde pubblico.
L. OTTINO, 1951.
Tavola: 40
Bibliografia
- Comune di Torino (a cura di), Le colonie delle scuole e la scuola all’aperto di Villa Genero, Torino 1925
- Guidi, Guido, Opere culturali ed assistenziali devastate dalla guerra, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 9, settembre, 1949, Torino, pp. 25-28 Vai al testo digitalizzato
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 389 Vai alla pagina digitalizzata
- Catalogo dei beni culturali architettonici. Edifici scolastici, Ministero per i Beni e le Attività culturali - Comune di Torino, Torino 2009
- Rabagliati, Annalisa (a cura di), AlFieri della scuola: centenario della scuola primaria Vittorio Alfieri, 1910-2010, Direzione didattica Vittorio Alfieri, Torino 2010
Fonti Archivistiche
- ASCT, Fondo danni di guerra inv. 759 cart. 15 fasc. 40 n. ord. 1
Fototeca
Soggetti correlati
Temi correlati
Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà