Locali commerciali, già Osteria del Moro
Stazione di posta fino all’inizio del Novecento, riconvertita in osteria, dagli anni Trenta al dopoguerra è il ritrovo di un gruppo giovanile riconosciuto come “Cricca del Moro”. Molti di quei giovani scelsero la lotta partigiana.
1. Da stazione di posta ad osteria
L’Osteria del Moro, chiamata così in onore, forse, di uno dei primi proprietari[1], è stata in passato un vero punto di riferimento per il quartiere tanto da diventare toponimo di luogo sull’odierna via Giachino. Fino all’inizio del Novecento è una stazione di posta in grado di offrire ristorazione e pernottamento ai viaggiatori che percorrono la strada provinciale di Lanzo. Con l’apertura di via Stradella la zona dal 1906-1907 perde la sua centralità lungo la direttrice verso le Valli di Lanzo. Il Moro è convertito in osteria adattandosi alla progressiva marginalizzazione dell’area e alle nuove esigenze di socializzazione di una borgata interessata dai primi flussi migratori. Costi degli affitti ridotti attirano numerosi nuclei famigliari dalle campagne e dalle aree montane piemontesi all’interno della prima immigrazione a Torino, che sarà sostituita dopo la metà degli anni Venti da quella di provenienza veneta ed emiliana. Nel progressivo degrado abitativo della borgata, legato ad edifici fatiscenti da affittare a basso costo e alla presenza di numerosi «drugant», persone che vivono di espedienti, si consolida la cattiva fama della zona. Negli anni Trenta l’osteria di via Doglia, poi via Giachino, è ritrovo della Cricca del Moro. All’inizio degli anni Quaranta il proprietario è Giuseppe Quarello[2]. Nel 1942 un bombardamento danneggia gravemente i locali dell’osteria che a partire dagli anni Sessanta accolgono altri esercizi commerciali.
2. La Cricca del Moro
È uno dei gruppi giovanili di carattere informale che nel primo dopoguerra costituisce il tessuto comunitario della Borgata Lanzo. È’ detta “del Moro” perché formata da «40-50 giovani, con gli anziani anche»[3] che gravitano intorno all’omonima osteria di via Doglia a partire degli anni Trenta. Sono in buona parte immigrati di origine veneta ed emiliana provenienti dalla zona circostante via Giachino e dalla casa Hahnel che condividono una condizione di marginalità caratterizzata dalle difficoltà d’inserimento nella nuova comunità manifestando comportamenti ai limiti della legalità e l’ostilità verso l’autorità. È un giro amicale privo di obblighi di fedeltà che si riconosce nell’osteria, luogo di comunicazione e solidarietà, e in quel rispetto per gli anziani sui cui si fonda una gerarchia al cui capo si avvicendano figure carismatiche. I giovani della Cricca sperimentano la propria indipendenza andando a ballare al Lutrario o all’Eroica dell’Associazione Combattenti. Con l’armistizio e il richiamo dei bandi di reclutamento, per molti la lotta partigiana e, soprattutto, l’inserimento in blocco nelle stesse formazioni nelle Valli di Lanzo, sarà una scelta in linea con la propria moralità rafforzata da quell’estraneità verso il fascismo diffusa nell’intera borgata. Dopo il conflitto, con le occasioni di socializzazione che si spostano anche in altri quartieri, inizia il declino dei legami della Cricca all’interno di quel processo che determina il tramonto delle comunità di borgata.
Note
[1] Cfr. Nicola Adduci, La “Cricca del Moro” Un giro da osteria negli anni Trenta e Quaranta in via Giachino in «Quaderni del Cds», anno VI, n. 10, Fascicolo 1, 2007 Città di Torino Circoscrizione 5, p. 121.
[2] Cfr. Guida Torino, Paravia 1941-42, p. 1261.
[3] Cfr. Intervista a Giuseppe Clemente, “Pino”, classe 1924, rilasciata l’8 agosto del 2007. in Archivio privato Adduci.
Bibliografia
- Adduci, Nicola, Pian del Lot, 2 aprile 1944. Storia e memoria di una strage, Consiglio regionale del Piemonte - Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Torino, Torino 2004
- Adduci, Nicola, Conflitti sulla memoria. Forme di rappresentazione spontanee e istituzionali per i caduti della Resistenza, in «Quaderni del Cds. Periodico a cura del Centro di documentazione storica della Circoscrizione 5ª», A. V, n. 8, fascicolo 1, 2006, Torino, pp. 71-104
- Adduci, Nicola, La “Cricca del Moro”. Un giro da osteria negli anni Trenta e Quaranta in via Giachino, in «Quaderni del Cds. Periodico a cura del Centro di documentazione storica della Circoscrizione 5ª», A. VI, n. 10, fascicolo 1, 2007, Torino, pp. 121-140 , pp, 121-140
Fonti Archivistiche
- Intervista a Giuseppe Clemente, “Pino”, classe 1924, rilasciata l’8 agosto del 2007. in Archivio privato Adduci
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- Comitato Parco Dora