Villa Pera
Fu sede di una delle prime comunità giovanili e di assistenza ed è ancora sede della “Comunità Impegno Servizio Volontariato”
L'architetto A. Grossi assegna questa vigna, che chiama Lobert, al mercante di seta sig. Pera, la cui
famiglia mantenne la proprietà per più di un secolo, confermando la regola che i banchieri e i setaioli, spesso professioni abbinate, erano la categoria più affezionata alle loro vigne o che più di altri avevano i mezzi per mantenerle.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA PERA
Corso Chieri 121/6
Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario; risulta emergente lungo la strada di Chieri. Il Grossi segna il complesso come «vigna del Sig. Pera [...], con Cappella». Nella mappa del catasto napoleonico e nella Rabbini ha impianto ad « L» con rustici affiancati a manica semplice, allungati con fronte a sud. La parte rustica, ora riplasmata, conserva ancora elementi settecenteschi. Il civile (oggetto di questa scheda), è stato probabilmente riplasmato nell'Ottocento ed ancora recentemente.
A. GROSSI, 1791, p. 96; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 191-192.
Tavola: 52