Scuola elementare Antonio Rayneri
Edificio storico nel cuore di San Salvario, raccoglie in sé memoria completa della scuola a Torino negli ultimi centocinquant’anni.
1. Le origini
Scuola elementare costruita nel 1881-82, quando ancora corso Marconi si chiamava “Valentino”, è uno dei primi esempi realizzati nell’ambito di un progetto sistematico per l’edilizia scolastica torinese. L’edificio progettato dall’ingegner Pecco (65 aule per una spesa pari a 692.000 lire) è ampliato nel 1889 con il prolungamento dei corpi di fabbrica su via Giacosa e corso Marconi saldati mediante la costruzione delle palestre. La struttura di quattro piani a pianta rettangolare, ha un ampio cortile interno e due ingressi. Prima di divenire sede della scuola elementare e media, l’edificio ha ospitato il IV Liceo classico torinese, poi il Ginnasio annesso allo storico Istituto Internazionale (nato nel 1867 per volere del Ministero degli Affari esteri per ospitare stranieri e figli di Italiani nati all’estero), dall’unione dei quali, con Regio Decreto del 18 settembre del 1905, ha preso vita l’attuale liceo Alfieri. Nel 1902, oltre alle 34 classi della sede, la scuola conta 14 classi in una proprietà municipale in via Saluzzo e 1 classe in una proprietà privata in via Ormea. In questi anni il patronato della Rayneri assiste 625 allievi ammessi alla distribuzione oggetti, 230 all’assistenza educativa, 545 a vestiti e calzature. Nel 1905 è introdotta anche la merenda. La Rayneri è inoltre sede di una scuola serale di disegno, di corsi elementari serali e di una scuola festiva per le ragazze. Nel 1919-1920 sono deliberati alcuni lavori di sopraelevazione dell’edificio per ottenere 7 aule ad uso della scuola complementare femminile Berti. Una biblioteca circolante municipale sarà approntata a partire dal 1927. Durante la Prima Guerra Mondiale la scuola viene adibita a ospedale.
2. Dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, pur colpita dai bombardamenti del 1943 (4 appartamenti e 3 camere sinistrati da soffio di bomba dirompente e bomba incendiaria), diventa sede temporanea per l’accoglienza dei sinistrati, con cento posti a disposizione, e ospita gli abitanti del borgo rimasti senza casa a causa dei bombardamenti. Una nuova importante operazione di accoglienza è svolta dalla scuola nel 1951-1952 con i profughi del Polesine. Gli anni Sessanta vedono la Rayneri istituire classi differenziali e speciali. Dalla scuola dipendono in questo periodo la Balbis Garrone (174 allievi) e la Fioccardo (39), mentre nel decennio successivo queste diventeranno succursali della Pellico mentre la Rayneri acquisirà un edificio con 15 aule in via Saluzzo 24, per 339 alunni. A partire dagli anni Ottanta la scuola, nel cuore di San Salvario, simbolo della Torino multietnica, avvia progetti di supporto all’apprendimento di italiano e all’integrazione, uniti ad attività di laboratori, che portano la Rayneri a essere protagonista della storia recente storia scolastica torinese.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
SCUOLA ELEMENTARE G.A. RAYNERI - SCUOLA MEDIA A. MANZONI
Isolato compreso tra le Vie Ormea, Giacosa, Madama Cristina, Marconi
Edificio per l'istruzione destinato a scuola elementare ed a scuola media.
Edificio per l'istruzione di valore documentario ed ambientale per la posizione rilevante sul Corso Marconi.
Edificio costruito negli anni 1881-82 su progetto dell'ing. Pecco per conto del Comune; ampliato nel 1899 con il prolungamento dei corpi di fabbrica su Via Giacosa e Corso Valentino (oggi Corso Marconi) saldandoli alle palestre. Nel 1902 vennero riadattate le palestre.
L. OTTINO, 1951.
Tavola: 49
Bibliografia
- Ottino, Leopoldo, Le scuole comunali di Torino prima del loro passaggio allo Stato, Gambino, Torino 1951
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 348 Vai alla pagina digitalizzata
- Catalogo dei beni culturali architettonici. Edifici scolastici, Ministero per i Beni e le Attività culturali - Comune di Torino, Torino 2009
- Città di Torino (a cura di), La scuola adotta un monumento, 2003, ITER, Torino
Sitografia
Fonti Archivistiche
- Miscellanea Istruzione 514. Piano Quinquennale di Edilizia Scolastica Materna e dell’Obbligo. Città di Torino.
- Città di Torino. Ripartizione VII. Istruzione, Ufficio rilevazioni statistiche scolastiche.
- ASCT, Fondo danni di guerra, inv. 829 cart. 17 fasc. 6
Fototeca
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Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo
- Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà