Scuola elementare Ferruccio Parri
Scuola elementare cha ha origine negli anni Settanta, è costruita per rispondere alla crescente domanda formativa di Borgo Lucento.
La scuola dedicata a Ferruccio Parri (1890-1981, politico e antifascista italiano) ha origine negli anni Settanta come sezione della Capponi, allora succursale della scuola Beata Vergine di Campagna e unico edificio scolastico presente all’interno dell’insediamento abitativo. La Capponi è costretta in questo periodo a ricorrere ad alcune aule di un edificio prefabbricato per rispondere all’altissima domanda formativa: il forte numero di scolari obbliga a organizzare dei doppi turni. L’odierna Parri nasce insieme all’edificio stesso (15 aule, pianta a “U” con prolungamento del braccio intermedio), costruito tra l’agosto del 1979 e l’ottobre 1981 sul terreno dell’ex fabbrica Veglio. La scuola, a questo punto, diventa sede, e la Capponi la sua succursale. Nel passaggio tra il precedente edificio prefabbricato e il nuovo in muratura si segnala anche una fase di transizione, nel biennio 1976-1977, che vede l’occupazione di un edificio a Palafitta. La Parri nasce in un contesto “di lotta”, in un quartiere operaio. La scuola è frequentata da un consistente numero di bambini provenienti dai campi nomadi che si trovano alle spalle di Strada Aeroporto; per garantire loro l’accoglienza e la frequenza, la Parri si è impegnata in attività di integrazione e agevolazione. Dotata di docce e lavatrici a disposizione degli alunni in condizioni più disagiate, la scuola ha a disposizione un pullman organizzato dal Comune, che va a prendere i bambini al campo nomadi e li riporta a casa dopo le lezioni. Tra le varie attività didattiche quali pittura, cucina, giardinaggio si segnala nel 2008 il progetto “Orti e cortili fioriti”, in collaborazione con Slow Food, con cui gli alunni hanno messo a dimora alberi da frutto, ortaggi e hanno sistemato il giardino roccioso e l’aiuola fiorita.
Note
1. 01/07/2010 – Scuola Parri – incontro con la maestra Luciana Cavagnero.
Ente Responsabile
- Fondazione Tancredi di Barolo