Emanuele Tesauro (Torino 1592-1675)
Intellettuale di rilievo europeo, per lunghi anni prestigioso scrittore al servizio dei Savoia, Emanuele Tesauro lavorò all’apparato decorativo del Palazzo civico e iniziò una grande storia della città.
Emanuele Tesauro (1592-1675) fu intellettuale influente, scrittore e retore di primario rilievo alla corte sabauda per un lungo tratto del Seicento. Nato a Torino dalla nobile famiglia dei conti di Salmour, fu gesuita dal 1611 al 1634, rimanendo sacerdote secolare al servizio dei principi di Carignano, innanzitutto al seguito del principe Tommaso nelle campagne di Fiandra e di Piemonte (1635-42).
Figura di fama europea, operò alla corte dei Savoia per oltre tre decenni (da Carlo Emanuele I a Carlo Emanuele II), scrivendo, fra le altre sue opere, Il Cannocchiale aristotelico, sull’arte retorica, l’Istoria della Compagnia di San Paolo, i Campeggiamenti del principe Tommaso di Savoia (1674) sulle guerre del Piemonte contro la Spagna, opere filosofiche (La filosofia morale, tradotta in molte lingue), erudite tragedie, panegirici e testi polemici. Fu precettore dei principi di Carignano e del futuro duca Vittorio Amedeo II, per i quali scrisse anche una raccolta di favole.
Oltre ad essere autore di coreografie ed apparati per feste e balletti, Tesauro ebbe un ruolo fondamentale nel disegnare la nuova immagine del ducato e della capitale, anche con un particolare impegno nel Theatrum sabaudiae.
Per la capitale coordinò dipinti e decorazioni di Palazzo di Città e scrisse il primo volume dell’Historia dell’Augusta Città di Torino (1679), morendo però prima di riuscire a completare l’incarico che sarebbe stato portato a termine da Giovan Pietro Giroldi nel 1712.