Bottega d’Erasmo
Opera di primo piano nella Torino del secondo Novecento; con essa si apre il dibattito sul superamento della «tradizione» del movimento moderno.
La Bottega d’Erasmo di Roberto Gabetti (1925-2000) e Aimaro Isola (1928) è l’opera di maggiore rilievo nel panorama architettonico della Torino del dopoguerra e uno dei casi più dibattuti dell’architettura italiana della seconda metà del Novecento per la rottura che essa compie nei confronti della «tradizione» del movimento moderno. Il testo di accompagnamento del progetto, pubblicato su «Casabella-Continuità» nel 1957, apre un acceso dibattito sul carattere «neoliberty» dell’opera – così come la bottega viene definita –, inteso come ritorno a riferimenti della cultura architettonica di inizio Novecento, e sul suo coraggio nell’abbandonare il concetto che spinge a identificare «l’innovazione con l’uso di nuove tecniche o strumenti (costruttivi come urbanistici)»¹. L’edificio è commissionato ai due giovani architetti torinesi dal libraio Angelo Barrera, che domanda loro la progettazione di una libreria antiquaria e annessa residenza su un lotto distrutto dai bombardamenti in prossimità della Mole Antonelliana. Gabetti e Isola realizzano un fabbricato di cinque piani fuori terra più uno arretrato rispetto alla facciata. La libreria occupa il piano interrato, seminterrato, rialzato, primo e secondo, mentre in quelli superiori si trovano gli alloggi. Inserita nel tessuto storico torinese, la bottega ne riprende, rielaborandoli, linguaggi e materiali: il fronte sulla via è in laterizio a vista, sostenuto da uno zoccolo in pietra di Luserna, materiale che ricorre anche nei parapetti e nel coronamento delle bow-windows. La facciata è scandita da fitte fasce verticali che contengono le finestre a tutt’altezza; sul cortile interno prospetta il vano scala. Gli arredi della libreria sono progettati dagli stessi architetti.
Note
¹ Carlo Olmo, Gabetti e Isola. Architetture, Umberto Allemandi & C., Torino 1993
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
LA BOTTEGA D'ERASMO
Via Ferrari 11
Sede di libreria antiquaria e casa d'abitazione.`
Edificio di valore storico-artistico e documentario, riconosciuto dalla critica come specifica testimonianza della ricerca di nuovi indirizzi dell'architettura moderna negli anni Cinquanta.
Progetto di Roberto Gabetti e Aimaro Oreglia d'Isola del 1953.
«Casabella», 1957, n. 215; "Werk Bauen+Wohnen", 1980, n. 11.
Tavola: 42
Bibliografia
- Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Lettera a Vittorio Gregotti, in «Casabella-Continuità», n. 215, aprile-maggio, 1957, pp. 63-64
- Vittorio Gregotti, L’impegno della tradizione, in «Casabella-Continuità», n. 215, aprile-maggio, 1957, pp. 63-64
- Manfredo Tafuri, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Einaudi, Torino 1982
- Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984 , p. 292 Vai alla pagina digitalizzata
- Olmo, Carlo (a cura di), Cantieri e disegni. Architetture e piani per Torino 1945-1990, U. Allemandi, Torino 1992
- Olmo, Carlo, Gabetti e Isola. Architetture, U. Allemandi, Torino 1993
- Scrivano, Paolo, Bottega d’Erasmo, in Comoli Mandracci, Vera - Olmo, Carlo (a cura di), Guida di Torino. Architettura, U. Allemandi, Torino 1999, p. 207
- Camerana, Benedetto, Gabetti, Roberto; Oreglia d'Isola, Aimaro, in Olmo, Carlo (a cura di), Dizionario dell’architettura del XX secolo, Vol. II, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 2003, pp. 807-813
- Giusti, Maria Adriana - Tamborrino, Rosa, Bottega d’Erasmo, edificio per una libreria antiquaria e per appartamenti, in Giusti, Maria Adriana - Tamborrino, Rosa, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), U. Allemandi, Torino 2008, pp. 288-289
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