Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Massimo d'Azeglio (Torino 24 ottobre 1798 - 15 gennaio 1866)

Massimo Taparelli d’Azeglio (1798-1866) fu una figura poliedrica, di scrittore, pittore e politico e in questo ambito ebbe un ruolo rilevante nelle vicende ottocentesche.


Nascita: 24 Ottobre 1798

Morte: 15 Gennaio 1866

Translate

Categorie

  • scrittore | pittore | politico | risorgimento

Tag

  • sala 1852 | mostra risorgimento

Nato a Torino, nel palazzo delle attuali via Principe Amedeo angolo via San Massimo, quartogenito del marchese Cesare Taparelli d'Azeglio, dopo una brillante giovinezza, dedita soprattutto allo studio della pittura (1820-30 a Roma), frequentò nel 1831 a Milano il cenacolo del Manzoni, del quale sposò la figlia Giulia. E' forse più noto come scrittore (Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta, I miei ricordi) e pittore, ma fu anche, e soprattutto, una eminente figura politica di metà Ottocento. Dopo essere stato addetto d’ambasciata e avere intrapreso la carriera militare (venne ferito durante la Guerra d’indipendenza nel 1848), si dedicò con intensità alla politica. Ebbe ruolo nella cosiddetta «rivoluzione dall’alto» che portò alla concessione dello Statuto, intrattenendo contatti con i Carbonari. Eletto deputato nel 1848, ricoprì la carica di presidente del Consiglio dal 1849 al 1852, nel 1853 fu nominato senatore.

Fu fieramente avverso al potere temporale dei papi (il suo governo approvò l’abolizione del Foro ecclesiastico, nel 1850) e impegnato nella modernizzazione del Regno, anche se da I miei Ricordi (pubblicato postumo nel 1867) emerge talora un atteggiamento sferzante e distaccato, spesso causticamente realistico. Nel 1859 fu commissario in Romagna e governatore di Milano l’anno dopo.

 

Luoghi correlati

Ente Responsabile

  • MuseoTorino