Ridotte del Valentino
Fra i più importanti lavori progettati da Antonio Bertola (1647-1719) per rafforzare su ogni lato la piazzaforte di Torino, le opere verso il Valentino nascono per proteggere un delicato settore delle difese urbane.
I progressi raggiunti nelle operazioni ossidionali (cioè relative agli assedi) fra Seicento e Settecento impongono agli ingegneri militari l’uso di contromisure tese a moltiplicare le linee di difesa di una piazza per far fronte all’aumentata potenza di fuoco delle artiglierie e rallentare i progressi di un’armata d’assedio. Le tre ridotte (cioè opere di fortificazione di ridotte dimensioni) ubicate lungo il corso del Po sono progettate fin dalla fine del Seicento per fornire di un’adeguata profondità l’esposto settore di sud-est delle fortificazioni.
Le opere costituiscono l’estremità del perimetro difensivo esterno lungo i fronti est, nord e nord-ovest, costituito di una successione di opere avanzate e difese campali chiuso sull’Opera a Corno di Valdocco. Collocate oltre il margine sud di un antico solco di erosione, probabilmente un vecchio alveo abbandonato (chiaramente rilevabile nella cartografia storica e la cui traccia è tuttora percepibile nel profilo delle strade ortogonali all’attuale via Mazzini), la loro posizione consente la copertura con fuoco d’infilata del fronte bastionato sud e della sezione inferiore del campo trincerato sulla riva destra del Po (in quest’ultimo caso proteggendo il fronte trincerato ai piedi della pendice sud della delicata posizione del Monte dei Cappuccini mediante il fuoco incrociato con la ridotta Milanesio del campo trincerato collinare). A questa funzione difensiva si aggiunge quella di sbarramento, con l’aggiunta di fortificazioni campali in seconda linea, dell’accesso al ponte e alla porta e al borgo di Po.
Indicato anche come “opera a corona verso il Valentino”, l’insieme delle ridotte “verso il Molino del Po” è un vero e proprio fronte avanzato, composto di due baluardi laterali uniti da un cammino coperto a denti di sega e uno centrale in funzione di rivellino, regolarmente dotati di fossato, spalto e cammino coperto, controminati e collegati per mezzo di due grandi comunicazioni sotterranee con i fossati del corpo di piazza. Una quarta ridotta alle spalle del fronte principale esercita la sua azione di fuoco in direzione della posizione chiave del Monte dei Cappuccini.
Le ridotte del Valentino, in servizio fino alla fine del Settecento, sono disarmate nel 1800 durante la demolizione napoleonica delle fortificazioni urbane e scompaiono infine durante l’urbanizzazione dell’area del Borgo Nuovo, iniziata negli anni Venti dell’Ottocento. L’area dei tre baluardi principali, i cui spalti si prolungavano oltre il margine nord del Parco del Valentino, è ora occupata dagli isolati lungo corso Vittorio Emanuele II compresi fra via S. Massimo e corso Cairoli, mentre la zona della quarta ridotta dall’isolato lungo corso Cairoli fra le vie Giolitti e Cavour.
Notizie relative al rinvenimento, nel 1907, di un tratto di un’ampia galleria di comunicazione in corso Cairoli sono attualmente (2011) oggetto d’indagine da parte degli studiosi del Museo Pietro Micca.
Bibliografia
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- Barghini, Andrea, La fortificazione in periodo napoleonico: Torino e le piazzeforti della 27a Divisione militare, in Bracco, Giuseppe (a cura di), Ville de Turin 1798-1814, Vol. 1, Archivio storico della Città di Torino, Torino 1990, pp. 241-274
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Fonti Archivistiche
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- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Conti Fabbriche e Fortificazioni, Controllo Fabbriche e Fortificazioni, Registro 20°, 1705.
- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Conti Fabbriche e Fortificazioni, Controllo Fabbriche e Fortificazioni, Registro 23°, 1706-1707.
- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Conti Fabbriche e Fortificazioni, Controllo Fabbriche e Fortificazioni, Registro 24°, 1706-1707.
- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Conti Fabbriche e Fortificazioni, Sessioni del Consiglio Fabbriche e Fortificazioni, Registro 13°, 1701 in 1705.
- Archivio di Stato di Torino (ASTo), Conti Fabbriche e Fortificazioni, Sessioni del Consiglio Fabbriche e Fortificazioni, Registro 14°, 1705 in 1707.
- Archivio Storico della Città di Torino (ASCT), Lombardi Laurent, «[Pianta di Torino]», Collezione Simeom, D 73, 1800.
- Archivio Storico della Città di Torino (ASCT), Collezione Simeom D 363, Rabassin E. C., Plan Géométrique d’une partie du terrein des anciennes Fortifications de la Ville de Turin. Levè par E. C. Rabassin 1er Fourrier de l’Etat Mayr Genal, sous la direction des Mrs Muletti S. Lt et Brignon Dessinateur au même Corps, 1816.
- Archivio Storico della Città di Torino (ASCT), Collezione Simeom D 134, MAGNI Pietro, Fortezza di Torino. Opere d’assedio e battaglia del 1706 disegnate sulla pianta della città attuale (1911) dal Colonnello Pietro Magni già addetto all’Istituo Geografico Militare, 1913.
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