Casa Noro Borione via Cibrario
La casa, progettata nel 1906, appartiene alla tarda attività di Angelo Santoné, che accoglie le novità liberty per aggiornare con elementi decorativi naturalistici e sobri finestre e balconi.
La casa a quattro piani fu progettata, su commissione del geometra Giovanni Noro e di Agostino Borione, dall’ingegnere Angelo Santoné (1853-1908), ormai al termine della lunga e fortunata carriera che lo vide artefice di molte abitazioni nelle zone Centro, Crocetta e San Salvario.
Le ampie finestre e i balconi, incorniciati da decorazioni litocementizie, scandiscono con misurata regolarità la facciata, resa più leggera dai flessuosi ornati in ferro battuto che prendono il sopravvento nei balconi via via che si sale di piano. Il paramento murario, trattato con laterizio a vista, si oppone cromaticamente alle plastiche decorazioni delle finestre, caratterizzate da tralci carnosi. La volontà del progettista di aggiornarsi sugli stilemi della breve stagione liberty emerge dalla scelta di motivi geometrici e fitomorfi per le eleganti ringhiere dei balconi, probabilmente ispirate ai ferri battuti delle case Rey e Macciotta, progettate nel 1904 da Pietro Fenoglio (1865-1927), il quale lavorerà per i costruttori Noro e Borione, nella casa in via Peyron 14 (1908).
Fonti Archivistiche
- Archivio Storico della Città di Torino, Progetti Edilizi, anno 1906, pratica n. 247.
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Ente Responsabile
- Associazione L&M – I Luoghi e la Memoria