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MuseoTorino: facile conoscere. III
MuseoTorino partecipa all’iniziativa Torino verso una città accessibile, programma di eventi promosso dalla Città di Torino, dedicato al tema del patrimonio e dell’accessibilità culturale universale.
MuseoTorino è, per sua natura, facilmente accessibile: è liberamente consultabile in rete, sempre, da ogni luogo e mette a disposizione di tutti la conoscenza della città.
Nella terza puntata sguardi in giù e in su.
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Luci d'Artista Marco Gastini "L'energia che unisce si spande nel blu"
L’energia che unisce si espande nel blu è opera di Marco Gastini, creata nel 2009 per Luci d’Artista: una grande pittura luminosa, un cielo coperto da segni illuminati blu e rossi, sovrastato da una griglia di accesi punti bianchi in cui l`energia è parte determinante.
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Luci d'Artista Alfredo Jaar "Cultura=Capitale"
L’opera, dal titolo Cultura = Capitale di Alfredo Jaar è installata in piazza Carlo Alberto, sulla facciata della Biblioteca Nazionale Universitaria. È un’equazione luminosa che invita a pensare alla creatività e al sapere condivisi da tutti i cittadini come al vero patrimonio di un paese, di una regione, di una città.
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Luci d'Artista Rebecca Horn "Piccoli spiriti blu"
Piccoli spiriti blu è opera di Rebecca Horn, creata nel 1999 per Luci d’Artista: l’energia impalpabile del luogo è resa con una serie di anelli trasparenti e luminosi che galleggiano intorno all’edificio avvolto da una luce azzurra.
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Luci d'Artista Gilberto Zorio "Luce Fontana Ruota"
Una stella a cinque punte, sorretta da un braccio verticale, come un mulino, ruota a filo d’acqua generando piccole cascatelle dai suoi vertici. La struttura metallica a vista, illuminata da un sistema di raggi luminosi, è dotata di specchi che creano un gioco di riflessi. Luce Fontana Ruota, opera di Gilberto Zorio, è collocata, dal 2000, nel Laghetto Italia ’61, in corso Unità d’Italia.
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Luci d'Artista "Amare le differenze" di Michelangelo Pistoletto
La frase "amare le differenze" è scritta con luci al neon colorate in 39 lingue del mondo, come messaggio di pace. Realizzata nel 2005 da Michelangelo Pistoletto (1933) come parte del progetto Luci d`Artista, l'opera è collocata sulla facciata del mercato coperto di Piazza della Repubblica.
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Luci d'Artista Mario Merz "Il volo dei numeri"
Il volo dei numeri è la luminosa serie dei numeri di Fibonacci, creata con neon rossi, opera di Mario Merz, realizzata nel 2000 per Luci d’Artista e collocata sulla curva della cupola della Mole Antonelliana.
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Mole Antonelliana
Progettata nel 1862 dall’ingegnere Alessandro Antonelli, doveva essere la sinagoga torinese, ma dopo i contrasti sorti con la committenza, l’edificio fu portato a termine dal Comune, diventando la sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano e dal 2000 quella del Museo Nazionale del Cinema.
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La “fetta di polenta”
Realizzata nel 1840 dall’ingegnere Alessandro Antonelli, la costruzione fu sviluppata in altezza adattandosi alla forma triangolare del terreno, assumendo la caratteristica conformazione che, insieme al colore giallo dei prospetti esterni, ne consacrò il soprannome. In questo edificio ebbe sede il Caffè del Progresso, rifugio di carbonari e cospiratori nel periodo preparatorio dell'unità d'Italia.
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Porta Palatina
La Porta Palatina, ancora oggi uno dei monumenti simbolo di Torino, è uno degli esempi meglio conservati di porta urbica edificata all’inizio della nostra era.
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Museo Civico Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706
Aperto nel 1961 per merito di Guido Amoretti (1920-2008), il museo illustra, con plastici e reperti, la piazzaforte di Torino nei primi anni del Settecento e le vicende dell’assedio francese del 1706, consentendo la visita dei tratti più significativi delle gallerie di contromina della Cittadella.
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Piazza San Giovanni, le tre chiese della cattedrale
Dopo il rinnovo degli arredi liturgici del IX secolo, si deve al vescovo Landolfo (1010-1039) la ristrutturazione delle tre chiese che componevano la cattedrale di Torino: le testimonianze archeologiche confermano e precisano le notizie scritte.
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Passages e gallerie in città
I passages di matrice francese, presenti oltralpe dalla fine del XVIII secolo, sono costruiti a Torino solo dalla metà del XIX secolo.
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Il perimetro della città romana
Le mura romane di Torino racchiudono uno spazio quasi rettangolare ma con un angolo tagliato in diagonale, in prossimità del teatro (in corrispondenza degli odierni Giardini Reali), di poco più di 700 x 750 metri (circa 2400x2555 piedi romani), diviso in isolati di dimensioni leggermente variabili. Una fascia di rispetto di 60 piedi (poco meno di diciotto metri) priva di costruzioni, ma destinata alla viabilità, separava gli isolati più esterni dalla cinta muraria. Su ogni lato si apriva una porta, che immetteva su uno dei due assi stradali principali, il decumanus e il cardo maximus; quest’ultimo risulta disassato rispetto al centro del reticolato urbano. A cadenza regolare (poco più di settanta metri) le mura erano caratterizzate dalla presenza di torri ottagonali poste in corrispondenza delle strade tra agli isolati. La cerchia muraria, con le porte monumentali e le torri, riflette quindi strettamente l’impianto urbano e ne condizionerà lo sviluppo per tutta la storia della città. Il perimetro della cinta muraria è visualizzabile unendo idealmente i resti ritrovati con i tratti disegnati e riposizionati sulla carta archeologica.
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Torino verticale. Torri e "grattacieli" nello skyline cittadino
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Rifugi antiaerei
Quasi tutti i ricoveri pubblici di protezione antiaerea (PPA) vengono costruiti in città tra il 1942 e il 1944 con tecniche antibomba e anticrollo.
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Torri di cortina
Le torri di cortina, al pari delle porte urbane, definiscono il perimetro difensivo della città sino al tardo Cinquecento. Di esse ci restano oggi solo due strutture di fondazione, riconducibili all’età augustea.
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Mosaici e pavimentazioni
Nelle case di Augusta Taurinorum sono state rinvenute pavimentazioni di sale di rappresentanza, ma anche quelle degli ambienti di servizio e degli spazi aperti.
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