Scuola allievi Fiat
Costituisce uno degli esempi più importanti di formazione aziendale nella storia dell’industria italiana.
Nel 1922 la Fiat istituisce all’interno del nuovo stabilimento del Lingotto le Scuole professionali Fiat, la Scuola degli apprendisti e la Scuola del Dopolavoro. La Scuola per apprendisti, destinata alla formazione professionale dei futuri dipendenti, basata su corsi di durata triennale aperti in questa fase esclusivamente a parenti dei dipendenti Fiat, opera dal 1922 al 1933, anno in cui chiude i battenti, probabilmente a causa dei problemi finanziari dell’azienda dovuti alla crisi economica (1). Nel 1945 la Scuola, intitolata a Giovanni Agnelli, riapre nella sede di Corso Dante 103, già sede delle prime officine Fiat. L’esperimento tentato nel primo dopoguerra viene ampliato e rinnovato: la Scuola, frequentata da centinaia di allievi, assolve non solo alla preparazione tecnico-professionale, ma mira a creare un’élite di dipendenti che rappresentino la spina dorsale dell’azienda. Istruzione, prospettive di carriera, accesso ai benefits del welfare aziendale sono le prospettive offerte a generazioni di allievi formati ai valori della disciplina e della fedeltà aziendale. Nel 1956 vede la fondazione l’Associazione ex allievi. Nel 1976 la Scuola confluisce, assieme al Centro formazione capi intermedi e all’Istituto per lo sviluppo organizzativo, all’interno dell’Isvor-Fiat.
Note
(1) Giuseppe Berta, L’Italia delle fabbriche. Ascesa e tramonto dell’industrialismo nel Novecento, il Mulino, Bologna 2001, pp. 130 ss.
Bibliografia
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Ente Responsabile
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